
Il prezzo dell’analfabeta politico e nullafacente umano Giggino DiMaio è di 12 mila euro netti al mese, con regime fiscale agevolato e copertura totale delle spese di staff.
Il grillino che fu – che con i suoi sodali a 5 patacche predicava, mentendo, “il cambiamento” – guadagnerà questa cifra scandalosa (per un ignorante come lui, poi, doppiamente scandalosa) come inviato speciale della Ue nei Paesi del Golfo persico.
A nominarlo, è stato Josep Borrell, Alto rappresentate Ue per la politica estera. Come mai? Eppure Borrell, catalano dei Pirenei, è uno che in vita sua – a differenza di DiMaio che non ha mai fatto un cazzo -, ha studiato (ingegneria aeronautica ed economia) e ha lavorato, prima al seguito del padre pasticcere e panettiere emigrato in Argentina e poi come volontario in un kibbutz israeliano.
Perché allora questa nomina scandalosa, questo pessimo esempio per tutti i ragazzi europei che studiano e lavorano, e per i nostri ragazzi italiani studiosi e lavoratori, costretti a emigrare in massa dall’Italia, come avveniva nel dopoguerra? Perché così si decide nelle stanze della politica marcia: don Mario Draghi dà parere favorevole al burattino Giggino, Borrell lo fa suo, la Ue approva e il Governo italiano, attenzione, fa la sceneggiata di protesta, ma non si oppone alla nomina. Letame.
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