I MORTI DEL MEDITERRANEO E QUESTA EUROPA MORTA CHE CAMMINA

Una settimana di Sanremo, una settimana di Costanzo morto, una settimana di neosegretaria del Pd, una settimana di Meloni&Zelensky, e ogni volta una settimana di qualunque cosa, fino alle 52 settimane che si portano via l’anno. Nel mentre, 62 persone muoiono annegate nel Mediterraneo secondo il copione tragico delle traversate della speranza. Ma, secondo lo stesso copione, per il sistema mediatico-politico quelle 62 persone non valgono una settimana. Valgono quanto durano le dichiarazioni di circostanza, strumentali, o da coccodrillo dei soliti protagonisti del teatrino mortuario a favore di telecamera: un minuto. Il tempo di riconoscersi tutti nella dichiarazione ovvia e banale del capo dello Stato, ripetuta chissà quante volte e nella consapevolezza generale della sua inutilità: «Intervenga la Ue», ha detto Sergio Mattarella. Cioè la stessa Europa impegnata tramite la Nato a fianco dell’Ucraina nel fare la guerra per procura degli Usa contro la Russia dovrebbe non solo salvare profughi e migranti, ma impegnarsi, dopo valanghe di ipocrisia per decenni, nella costruzione di un Mediterraneo di pace e di prosperità per tutti? Così da prevenire il più possibile le traversate della speranza? Ma dico, scherziamo? La Ue delle puttane e delle mazzette del Qatar e del Marocco? La Ue dei contratti segreti e miliardari per vaccini sicuramente inutili e forse persino dannosi? No, “questa” Ue può al massimo condurre i popoli europei al suicidio assistito. Su questo, è imbattibile. Perché già essa stessa è una morta che cammina.