LA MATTANZA AMERICANA

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Aj Owens

Accade in Florida, Stati Uniti d’America. Un’afroamericana madre di quattro figli – scrive l’agenzia Ansa – è stata uccisa a colpi di arma da fuoco da una vicina (bianca) che si lamentava del “chiasso” provocato dai bambini che giocavano in giardino. La vicina si è prima avventata sui ragazzi, lanciando un paio di pattini contro uno di loro. A quel punto un altro figlio è entrato in casa per avvertire la madre, Aj Owens, dell’accaduto e lei si è recata a casa della vicina, che non le ha aperto e le ha sparato attraverso la porta.

C’è ben poco da commentare. Gli Usa sono uno dei Paesi più violenti del mondo, i cui cittadini sono tra i più armati del mondo. Ma pretendono di educare alla “pace” il resto del mondo. A suon di bombe e di guerre create e innescate a tavolino.

SMARTPHONE SOLO A 14 ANNI, PER NON RINCOGLIONIRE FIN DA PICCOLI

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L’idea di un limite di età al di sotto del quale non si deve poter accedere ai social network e navigare liberamente sul web (come proposto da “Azione” in Parlamento) è un’ottima idea. Forse arriva in ritardo, ma non è mai troppo tardi quando si deve rimediare a guasti che rischiamo di pagare caro, come il lavaggio del cervello e le psicosi di cui sono vittime gli adulti ma soprattutto gli adolescenti e, ormai, anche i bambini.

Se per guidare un motorino bisogna avere almeno 14 anni e un patentino, perché mai per avere e usare un cellulare, o per meglio dire uno smartphone, che è un vero e proprio computer, non dev’esservi un limite di età e una “abilitazione” simile al patentino per il motorino? Sono forse gli incidenti ai quali un ragazzino può andare incontro cavalcando un motorino più gravi e irreversibili di quelli che possono capitargli frequentando indiscriminatamente siti web e social network attraverso lo smartphone ragalatogli da mami e papi, magari per toglierselo carinamente dalle scatole?

Allora, così come è necessario che nelle aule scolastiche non entrino i cellulari (e magari anche nei seggi elettorali, visto che ormai si fotografano senza problemi le schede votate, con tutte le implicazioni del caso), è altrettanto necessario, anzi indispensabile, porre un limite di età all’accesso ai social e all’uso degli smartphone.

Già siamo in decrescita demografica, se poi quei pochi “adulti di domani” vengono lasciati rincoglionire fin da ragazzini significa che gli adulti di oggi sono ancora più coglioni e per giunta criminali.

BIDEN, DI NUOVO. PUTIN, SEMPRE LI’

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Joe Biden è caduto di nuovo. Questa volta in Colorado. Eppure, quello che per giornali e tv era il più malmesso, e anzi avrebbe dovuto essere già morto da una ventina di mesi, era Vladimir Putin. La sfiga, certe volte.

TUTTI DENTRO A NATO E UE

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«Ogni Paese che confina con la Russia e che non vuole essere fatto a pezzi dovrebbe essere membro a pieno titolo dell’Ue e della Nato. E ci sono solo due alternative a questo: o la guerra aperta o un’occupazione strisciante da parte della Russia». Lo ha detto Zelensky, il pupazzo di pezza degli Stati Uniti, al vertice della Comunità politica europea (27 Paesi Ue più altri 20 Paesi) che si è svolto in Moldavia.

Mai, nemmeno ai tempi della Guerra fredda, con il mondo diviso in due dalla odiosa cortina di ferro, era stata detta o anche solo teorizzata una cosa del genere. Che significa guerra: né più, né meno. Infatti, durante la Guerra fredda – per colpa o per merito della deterrenza nucleare o della paralisi ideologica -, ognuno stava al posto suo, e tutti si salvavano il deretano. Mentre adesso sembra “normale” la volontà della Nato e quindi degli Usa di accerchiare la Russia (e il golpe in Ucraina del 2014 ne è stata una plateale dimostrazione). La quale Russia si sente ed è sotto minaccia, e per questo motivo reagisce, per esempio invadendo l’Ucraina.

Resta da capire cosa voglia dire l’ex comico ucraino quando sostiene che «ogni Paese che confina con la Russia dovrebbe essere membro dell’Ue e della Nato», dato che con la Russia, oltre ai Paesi baltici già membri di Nato e Ue, confinano la Bielorussia, la Georgia, l’Azerbaigian e il Kazakhstan. E a essere precisi anche la Mongolia e la Cina. Quindi? Continuiamo a far giocare alla guerra il pupazzo di pezza per i prossimi trent’anni?

BUON COMPLEANNO HENRY KISSINGER. L’INFERNO TI ATTENDE (MA PUO’ ATTENDERE)

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Il mese di maggio è il mese della Madonna. Ed è anche il mese in cui, il giorno 27, compie 100 anni Henry Kissinger, e il mese in cui, il giorno 9, anno 1978, muore Aldo Moro, assassinato con 12 colpi di armi da fuoco: 8 di pistola, poi due di mitraglietta Skorpion e infine altri due di pistola. Il tutto nell’arco di un quarto d’ora – all’alba del 9 maggio 1978 -, affinché Moro non morisse subito, ma soffrisse l’agonia della morte.

«Si è voluta dare una lezione preventiva a chi di dovere e additargli la fine che avrebbe fatto se avesse superato alcuni limiti invalicabili», scrivono Emanuele Montagna e Franco Soldani nel libro “Lei la pagherà cara” (Pendragon), la frase che Kissinger, segretario di Stato durante la presidenza di Gerald Ford, rivolse al ministro degli Esteri italiano Moro durante una visita ufficiale negli Stati Uniti, nel 1974. All’incontro erano presenti il presidente della Repubblica italiana, Giovanni Leone, e la moglie di Moro, Eleonora Chiavarelli, che nel 1980 riferì il colloquio, testimoniando davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta.

L’efferato assassinio di Moro, scrivono ancora i due autori, «conteneva un potente significato simbolico indirizzato alle future generazioni di ceto politico, aveva l’intento di atterrirle e funzionare da deterrente preventivo nei confronti di ogni loro velleitaria intenzione di alterare in qualche modo gli equilibri geopolitici ed economico-finanziari di potere in cui si trovava ormai incastonata (e incatenata) l’Italia postbellica… in modo che a nessuno in futuro venisse in mente di poter immaginare l’Italia come Paese indipendente e sovrano… Difatti, da quell’epoca in poi a nessuno è più venuto in mente di mettere in discussione la Nato e l’egemonia statunitense sull’Europa intera e sull’Italia in particolare, divenuta colonia a tutti gli effetti del capitale finanziario Usa».

Moro è morto (assassinato) a 61 anni. Salvador Allende, presidente del Cile rovesciato da un golpe firmato Usa-Cia-Kissinger nel 1973, è morto suicida a 65 anni: era assediato nel Palacio de la Moneda dall’esercito golpista di Augusto Pinochet e non volle consegnarsi nelle sue mani. Pinochet, un criminale, è stato dittatore del Cile fino al 1990 e ha fatto uccidere, torturare e sparire decine di migliaia di persone. E’ morto nel 2006, a 90 anni, senza mai essere processato per i suoi crimini.

La morale è la seguente. Se sei un Moro o un Allende non arrivi ai 70 anni. Se sei un Pinochet puoi vivere molto più a lungo e anche morire nel tuo letto. Ma se sei il Potere, se sei Kissinger, campi cent’anni e anche di più. Però anche tu prima o poi devi rendere l’anima a Dio. E in quel momento vorrai incontrare Moro e Allende. Solo che loro saranno in Paradiso e tu all’Inferno. Ma non pensarci. Buon compleanno Henry, l’Inferno, per ora, può attendere.

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