Di Silvio Berlusconi si parla come se fosse già morto. Anche nelle analisi politiche. Massimo Cacciari, in una intervista, ha detto che Berlusconi, tra le altre cose, «ha avuto un effetto deleterio sulle forze socialiste e socialdemocratiche» e che la sinistra non ha saputo contrastarlo con i temi che interessavano davvero i cittadini e l’elettorato di sinistra, e cioè «le politiche fiscali, salariali, le politiche del lavoro, le strategie industriali… invece la sinistra si è ridotta alla declamazione dei diritti».

Tutto ciò è vero. Ma detto trent’anni dopo fa venire il latte alle ginocchia. Berlusconi, infatti, è “disceso in campo” nel 1994 e da allora, fino al suo siluramento tramite la Bce avvenuto nel 2011, per ben undici anni l’Italia è stata governata dal centrosinistra. Dunque, la domanda andrebbe riformulata. Non è tanto cosa non ha fatto la sinistra, ma dov’era la sinistra. E la risposta era, ed è, che la sinistra non c’era e non c’è. Non esiste. E’ solo un luogo mentale. Tanto è vero che le poche cose “di sinistra” o le fa la destra (o centrodestra che dir si voglia), o non le fa nessuno.

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