Il filmato citato nell’articolo…
Meglio l’eolico del narcotraffico, si guadagna molto di più e si rischia molto meno. Anzi, se si incrociano i politici “giusti” è come vincere al Superenalotto. E in nome della “economia verde”, l’energia costa il triplo. Ma c’è un giudice a Berlino?
6 settembre 2010
Non lo faccio quasi mai. Ma in questo caso faccio un’eccezione e vi propongo un mio servizio pubblicato il 5 settembre 2010 sul mio giornale, il Corriere della Sera, perché la storia che raccontiamo, come dire, merita. Naturalmente, non aggiungo commenti. Buona lettura.
gaetano gaziano
Set 06, 2010 @ 16:00:17
Bravo Carlo!
Lo slogan da te ripreso “Dove si devasta il paesaggio, lì c’è la mafia” riassume in poche chiare parole ciò che sta avvenendo in Italia: devastare il paesaggio per favorire la mafia. Tutti lo sanno ma nessuno interviene.
La mafia c’è pure dietro il rigassificatore di Porto Empedocle che devasterà uno dei paesaggi più belli al mondo: la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco.
Infatti in Sicilia l’ecomostro è fortemente voluto dall’ex governatore Totò Cuffaro, condannato in 1° e in 2° grado a sette anni di carcere per favoreggiamento alla mafia e rinviato a giudizio addiritura per associazione esterna alla mafia.
Antonello Antinoro-sodale di Cuffaro-, da ex assessore regionale ai beni culturali di Palermo, ha bloccato il ricorso al Tar che l’ente parco archeologico di Agrigento aveva fatto contro l’ignobile decreto di Via dell’ineffabile Stefania Prestigiacomo che ha cancellato per decreto la Valle dei Templi di Agrigento per favorire la lobby italiana dell’energia.
Antonello Antinoro è stato rinviato a giudizio per voto di scambio con la mafia.
Lo sai che fine hanno fatto Cuffaro e Antinoro?
In carcere? No!
Cuffaro è stato promosso senatore della Repubbloca e Antinoro europarlamentare proprio per evitare loro il carcere.
C’è un giudice a Berlino?
A Berlino forse sì. In Italia certamente no…
giulio
Set 06, 2010 @ 17:53:41
Sto leggendo l’articolo di Vulpio e lo trovo estremamente interessante. Non per pignoleria, ma per evitare che altri si appoggino su una semplice svista per contestare quanto scritto da Vulpio; per la definizione di miglio marino riporto il link di wiki:
http://it.wikipedia.org/wiki/Miglio_nautico.
felice basile
Set 06, 2010 @ 23:48:23
Sulle rotte di finanziamenti da certificati verdi e da conti energia si sono buttati tutti come pescecani.Dai grandi gruppi energetici al piu’ cretino affarista , fino ad arrivare a gruppi che riciclano denaro sporco.Tutti sono diventati esperti di energie rinnovabili e quando parlano sembra che abbiano fatto corsi accelerati su “tecnologie speculative” e su “strategie di aggressione di territori”. Zone agricole devastate da parchi fotovoltaici spacciati come tecnologie innovative ma in realta’ rappresentano solo tecnologie obsolete se non inserite in un contesto piu’ ampio.Non si riesce in questo benedetto paese a creare dei presupposti culturali per costruire uno sviluppo a medio e lungo termine che vede coinvolti la ricerca,i giovani e il territorio.Si vogliono e si cercano solo affari ,meglio tutto e subito che investire nel futuro.Non ci importa costruire per le nuove generazioni.Preferiamo fare dei nostri stupendi paesaggii delle discariche,non vi e’ attenzione da parte di chi amministra di migliorare la qualita’ della vita con azioni di controllo e tutela che preservi la flora ,la fauna e la salute di tutti i cittadini.Gli ambientalisti si sono “ambientati” i compagni si sono imborghesiti,i fascisti si sono sfasciati,ah dimenticavo non e’ piu’ un problema di destra,di sinistra,di sopra o di sotto e’ un problema di tutti noi.Ben tornato Carlo.
Mimmo
Set 07, 2010 @ 03:15:08
Per chi vuole vedere il video di cui parla Carlo Vulpio
michele
Set 14, 2010 @ 11:54:55
Complimenti per lo scoop. Mi permetto di segnalare l’agghiacciante notizia della morte della signora rimasta incastrata tra le scale e l’ascensore. Anche l’analisi dei dati presenti in letteratura lo dimostra: scale e ascensori, lungi dall’essere un plus valore per la società, non sono solo il covo dove si annidano speculatori e cartelli (il mercato degli ascensori è fortemente concentrato nella mani di 2 produttori, Kone e Otis), ma anche una terribile macchina di morte.
Spero di poter leggere presto uno scoop su questa tremenda e scomoda verità.
Carlo
Set 14, 2010 @ 12:30:12
Grazie Michele per averci aperto gli occhi!
Statisticamente, secondo molti, il posto più pericoloso al mondo è la casa! L’uomo moderno ha a disposizione molteplici studi, dati, analisi per potersene rendere conto!
Smettiamola di vivere nella finzione! Non solo le pale eoliche, ma le nostre case uccidono! Il rimedio è tornare alle caverne e finalmente urlare felici “Wilma, dammi la clava!” di Flinstoniana memoria.
E già … e … ma … nelle caverne ci sono i pipistrelli! Niente paura! Ecco che tornano utili le pale eoliche! Ci libereranno degli azzeccosi pipistrelli! Da arma di morte nelle mani dei perfidi speculatori, si ergeranno a simbolo di civiltà (certo, un po’ più ingombranti dei peraltro utilissimi ammazzamosche che si trovano attualmente nei bar / ristoranti di periferia).
pasqua
Set 09, 2010 @ 08:48:26
Dopo aver letto l’articolo e visto il video, ritengo che sia una cosa veramente orribile, senza rispetto, senza una briciola di sensibilità.
Mi auguro che ci possa essere subito un fermo a questo scempio.
Zoran Menez
Set 09, 2010 @ 11:36:12
mai sentito parlare di “external cost”?
Costi esterni?
Sono i costi che paghiamo senza neppure rendercene conto nelle tasse, come incidenti, impoverimento del suolo e costi SANITARI.
Almeno qui, l’eolico non c’entra proprio niente.
Segnalo un articolo, tanto per ribadire le proporzioni dei danni:
I sussidi a fonti fossili 10 volte superiori a fonti “verdi”
Fonte: LaStampa
“Spesi 557 mld dollari nel 2009 contro 46 miliardi
Roma, 30 lug. (Apcom) – Nonostante i proclami da più parti, i governi di tutto il mondo stanno spendendo di più per i sussidi a fonti di energia “sporche” che in rinnovabili. Lo affermano i dati preliminari di un rapporto di Bloomberg New Energy Finance citati dal sito environmentalexperts.com. Secondo i calcoli degli analisti per il 2009 nel mondo i governi hanno speso per rinnovabili e biocarburanti 43-46 miliardi di dollari, suddivisi in crediti fiscali, certificati verdi e altri sussidi diretti. Per carbone, petrolio e altri combustibili fossili invece la spesa è stata di 557 miliardi di dollari, come stimato dall’agenzia Internazionale per l’Energia. Al primo posto per i sussidi alle energie verdi ci sono gli Usa, con 18,2 miliardi di cui il 40 per cento destinato ai biocarburanti. Copyright APCOM (c) 2008″
***
Pensi inoltre gentile Vulpio,
che dal 1992 ad oggi con gli incentivi “3 euro al posto di 1” abbiamo alimentato il conto in banca dei Moratti, Garrone, Edison etc, e tutti gli inceneritori nazionali. -tutti-gli-inceneritori-nazionali-
50 miliardi di euro passati dalle tasche dei contribuenti -via Enel- a chi fa profitti privati con denaro pubblico.
E davvero, metterli sullo stesso piano dell’eolico non mi trova daccordo, specie su un giornale come il Corriere della sera che della truffa dei Cip 6 ai suoi lettori non ha mai spiegato nulla.
Se per qualcuno dire questo è benaltrismo non so che farci:
l’eolico viene remunerato come un inceneritore (fate voi cosa sarebbe meglio incentivare ai sensi della normativa 2001/77/CE…).
Che dietro l’eolico ci siano personaggi come Flavio Carboni lo testimoniano le cronache, ma in Italia è TUTTO buttato in speculazione. Il problema è la Politica che non controlla.
Basterebbe che gli impianti eolici fossero localizzati giustamente, e le royalty andassero agli enti come per il Comune di Varese ligure (ci alimentano tutto il comune di 2mila abitanti con due torri).
Questo è un progetto sbagliato, a prescindere da chi c’è dietro vista la rotta migratoria, ma fare leva sull’emotività mi pare davvero una speculazione:
è un rapace che viene colpito.
Uno.
Arrivato in Italia lo aspetta la caccia (avete idea di quante migliaia di doppiette sparano in Italia?).
Dare la colpa all’eolico “a prescindere” mi sembra davvero un enormità Vulpio, come nell’articolo quando si tirano in ballo pure i delfini.
Qualcosaltro?
Pure l’estinzione del tonno è colpa dell’eolico?
battuta a parte, ritengo condivisibile la denuncia di questo progetto, non prendersela con l’eolico tout court.
Peccato per l’occasione persa di ribadire che l’eolico rispetto alle ALTRE fonti non produce diossine e nanopolveri, e rimane una tecnologia REVERSIBILE a fine ciclo, a differenza degli impianti fossili (nucleare compreso) e loro reflui, discariche, ceneri etc etc.
NB
A quale limite per il profitto, giusto per chiudere coi costi esterni, spiegare cosa vuole dire in soldoni:
La Commissione europea ha dedicato un software per la quantificazione dei danni a persone / ambiente: (http://www.externe.info) i dati sulle emissioni possono essere ricavati consultando l’Inventario delle emissioni e delle loro sorgenti (APAT: INES – EPER, sul sito http://www.eper.sinanet.apat.it/site/it-IT/)
per la centrale a Carbone di Torre Valdaliga Nord di Civitavecchia, dopo 25 anni di attività il prezzo per accompagnare alla morte vite umane sarà stato di oltre 200 milioni di euro (+100 milioni di spese per malattie croniche).
(è gemella di quella che funziona a Brindisi, solo più grande)
Non è fare del “benaltrismo” è avere senso delle proporzioni.
L’intera umanità è minacciata di estinzione se non la smettiamo di inquinare e sprecare. non solo i grifoni.
cvulpio
Set 10, 2010 @ 12:44:12
Caro Zoran, lo dici tu stesso: “Basterebbe che gli impianti eolici fossero localizzati giustamente, e le royalty andassero agli enti”.
Invece, assistiamo all’esatto contrario. “In nome” dell’energia pulita (eolico, fotovoltaico, o meglio ancora idrogeno), che, come ho scritto, tutti vorremmo, si realizzano gigantesche speculazioni economiche ed enormi devastazioni ambientali.
L’esempio della Puglia, di cui nessuno parla come meriterebbe, ma che persino il Financial Times esalta come “esempio” (non soltanto i giornalisti italiani sono ignoranti, approssimativi e/o “accomodanti”), è un caso di scuola. Però, guarda un po’, non trova né narratori, né critici, né indagatori…
Salut
Zoran Menez
Set 14, 2010 @ 09:50:12
grazie per la risposta gentile Vulpio.
So della Puglia anche grazie al suo lavoro e ai suoi libri.
L’eolico “così” è indubbiamente una speculazione, ma rimango al senso delle proporzioni.
E ritengo che il problema siano i gorvernatori (in tutte le Regioni) e lo Stato, che senza piano energetico continuano ad autorizzare di tutto e di più.
manca il piano energetico? Fa niente.
Ragionano così.
Invece di favorire l’interesse pubblico, favoriscono i grandi monopoli del settore. Vedasi storie sulla cricca, Carboni etc.
Come ho scritto in un mio “articolo”, vogliono sostituire il monopolio fossile con un monopolio “verde”.
Così non si risolve il problema, sia per i grifoni che per qualunque specie, compresa la più stupida: l’uomo…l’unica specie che produce scarti che non vengono riassorbiti o decomposti dal sistema naturale.
Mi auguro un inchiesta sul Corsera anche sugli inceneritori di Puglia, come ha scritto anche recentemente Gianni Lannes.
(sempre se al Corsera decidono di lasciar lavorare in pace quei pochi narratori, critici, e indagatori che hanno in redazione intendo)
Enzo Cripezzi
Set 13, 2010 @ 19:59:32
Bravo Vulpio!
Dopo 10 anni di omertà mediatica sull’argomento era pure ora. Ma è solo l’1 % di quello che si muove sotto!
E lo posso dire con dati di fatto che ho vissuto da anni e di persona.
Per chi non conosce l’eolico ritengo molto qualunquista che si possa giustificarlo anche minimamente pescando paragoni con le fonti fossili.
Che significa che è un solo rapace ?
Sul piano scientifico ci sono specie per le quali anche la perdita di pochi esemplari significa l’estinzione totale.
In realtà intere popolazioni, come quelle di Nibbio reale, sono già scomparse senza i clamori di una ripresa video.
E poi l’eolico si “aggiunge” al bracconaggio o ad altri fattori limitanti. Quindi il paragone è in perfetto stile da relazione ambientale che si trovano nei progetti eolici e del tutto avulso da qualunche base scientifica di valutazione ambientale !!!!!!!
Possiamo anche dire che non ce ne frega niente. Questo si! Ma diciamolo!
Stiamo ai fatti che per altro sono già emersi ma che non sono affatto circoscritti: stanno banchettando con fiumi di denaro e senza regole (oltre che alla faccia nostra). Ovunque.
E qual’è quella azienda virtuosa che si permetterebbe di auto assoggettarsi a un codice comportamentale etico? Dopo un mese sarebbe fuori mercato!
Ecco che quindi la faccia losca dell’eolico è generalizzata!
E poi per cortesia non parliamo di documenti su costi esterni, malattie, morti, e quant’altro riciclati in tutti i consessi comunali, provinciali e regionali oltre che governativi, per giustificare qualunque cosa.
C’è un limite a tutto.
L’eolico sta diventando “totalizzante” nel vero senso della parola (le poche aree “libere” che si vedono tra un impianto e l’altro sono anch’esse ipotecate da autorizzazioni già rilasciate).
Anzi siccome il gioco speculativo con il grimaldello delle rinnovabili è riuscito perchè non replicare per compromettere anche le zone sfuggite?
Ed ecco distese assurde di fotovoltaico (migliaia di ettari in Puglia), forse la tecnologia più innocua che poteva essere allocata su superfici già brutalmente urbanizzate con tanti condomini, capannoni e parcheggi… e invece no. Continueremo ad avere grigie aree industriali e periferie cittadine mentre
in ossequio alla licenza del liberismo più sfrenato devastiamo le campagne.
Quando diciamo che la colpa è delle regole che mancano, dobbiamo precisare allora che è della lobby eolica, ANEV in testa che le ha sempre osteggiate, o alla meglio addomesticate a proprio uso e consumo in tutte le regioni, con la sua doppia veste di associazione di categoria e al tempo stesso associazione … “ambientalista”.
Se non è scandaloso questo….
Fareste fare un piano traffico alla Fiat? No di certo! Ebbene in Italia è questo che accade: le imprese eoliche dettano leggi, anzi non-leggi, per tramite di un colossale inquinamento morale nelle piccole comunità a suon di royalties che non si possono “rifiutare” e con la lobby , anche dei propri emissari in parlamento e nei consessi regionali e…. sui giornali !!!
E infatti tutto questo era abbondandemente previsto, si poteva rettificare il percorso… ma la chiusura dei media sull’argomento ormai era sancita.
Per non parlare di tutto il “lavoro” che porta l’eolico, che avete capito intendo dire quello presso i TAR, dove le società che si vuol far passare per virtuose e vittime della mancanza di regole fanno 100aia (si cen-ti-na-ia) di ricorsi : ogni qualvolta che una amministrazione regionale osasse porre un paletto o un ufficio VIA osasse far valere un minimo di valutazione seria per dire “qui non si può fare”, ecco il ricorso.
E’ l’ennesima dimostrazione del mare di vergogna che caratterizza non “il progetto” ma l’eolico nella sua generalità.
Che non a caso ha assunto l’aggettivo di “selvaggio”.
Ed ecco quindi che i progetti vergognosi, anche molto di più di quello in esame, sono davvero una enormità.
Le rinnovabili dovevano servire ad aiutare il pianeta e non a dargli il colpo di grazia, consumando, assoggettando e degradando enormi distese di territorio e dei suoi valori inalienabili.
Non basta che le rinnovabili siano tali.
Dovevano essere anche “sostenibili”.
E dico “dovevano” perchè non vi è stato alcun dibattito preventivo.
E perchè siano sostenibili dovrebbero essere cautamente pianificate con senso del LIMITE e… da chi non ha le mani nella marmellata e non è condizionabile da interessi diretti.
Il ricatto generalizzato della riduzione delle CO2 non può essere il parametro con cui fare valutazioni multidisciplinari ma anzi sta rendendo le fonti rinnovabili invise alla popolazione con l’arroganza, gli espropri e la compravendita di pezzi di democrazia con cui si è caratterizzata.
La verità amara è nei numeri: nessuna fonte rinnovabile contribuirà a ridurre la CO2 se non in misura infinitesima e dopo enormi devastazioni perchè abbiamo uno stile di vita cosi energivoro da non essere sostenibile e, anzi, che viene amplificato ogni anno.
Vai avanti Vulpio, non immagini quanta roba c’è sotto!
Anche se immancabilmente credo che arriveranno tante telefonate che ti inviteranno a contenere il tuo impeto, come hanno sempre fatto (anche con me) in tutti questi anni ogni qualvolta che si osa parlare di queste cose. E’ la cartina al tornasole che la controparte non accetta disturbi mentre “guida”.
Saluti a tutti.
PS – non sono un consulente e nemmeno ho “interessi” economici in qualsivolgia settore energetico
gaetano gaziano
Set 11, 2010 @ 12:35:32
Dato che questo articolo di Carlo Vulpio si occupa di tutela dell’ambiente, faccio alcune riflessioni sull’omicidio del sindaco Vassallo, che di quella tutela si era fatto paladino.
E’ “buona” usanza, negli omicidi di mafia, che i mandanti e i killer vadano ai funerali delle vittime mescolandosi tra la gente.
Se guardate attentamente le foto del funerale di Vassallo magari non scoprirete il volto degli assassini ma quello del mandante morale certamente sì.
Vi voglio dare un aiutino: è di sesso femminile.
tanogaziano@yahoo.it
gianfranco fiore
Set 11, 2010 @ 21:24:50
E’ stata intervistata da un importante quotidiano nazionale?
gaetano gaziano
Set 11, 2010 @ 23:05:28
Caro Gianfranco,
non posso risponderti. Non leggo tutti i quotidiani nazionali, ma, dato l’alto incarico istituzionale che ricopre, è probabile che la persona di cui stiamo parlando abbia rilasciato un’intervista in cui ha condannato l’efferato delitto e bla, bla,bla……
Zoran Menez
Set 14, 2010 @ 18:20:08
questo articolo completa l’analisi di Vulpio, indagando le cause di questa situazione (gli effetti sono visibili):
http://www.perilbenecomune.net/index.php?p=24:6:2:119:301
la riflessione complessiva è che manca programmazione in qualsiasi scelta energetica, visto che una scelta che dovrebbe essere di interesse pubblico viene portata avanti solo per speculazione.
(nota comica: anche le turbogas a ciclo combinato -il recupero di calore aumenta l’efficienza- sono parificate alle energie rinnovabili).
Chiedasi lumi a quei geni di Scajola e Bersani sulle motivazioni alla base della “scelta” mica a Enel Eni e compagnia…
gianfranco
Set 16, 2010 @ 12:19:22
Sul corriere della sera di oggi c’è un gustoso botta e risposta tra Grazia Francescato e Carlo Vulpio ,che inchioda .
gaetano gaziano
Set 17, 2010 @ 22:51:13
Carlo,
potresti mettere sul blog questo botta e risposta tra te e Grazia Francescato di cui parla Gianfranco?
Grazie e ciao,
Gaetano
cvulpio
Set 18, 2010 @ 08:51:03
Ecco cosa scrive Francescato e, a seguire, la mia risposta. (Corriere della Sera, 16 settembre 2010)
Leggendo l’ articolo «Sulle rotte dei grifoni minacciati dal parco eolico» sul Corriere della Sera del 5 settembre, ho scoperto di essere… Superwoman! Nel suo articolo contro l’ impianto eolico offshore di Tricase,
Carlo Vulpio afferma apodittico che «a volere il parco fu, nel 2006, Grazia Francescato». Vediamo i fatti. All’ epoca (quando non ero più assessore né portavoce nazionale dei Verdi, come scrive erroneamente Vulpio, ma parlamentare dei Verdi) ho preso parte a un convegno sull’ argomento nella cittadina salentina. Ho detto in quell’ occasione quel che ripeto da decenni: bisogna promuovere le rinnovabili, senza sottacerne le eventuali pecche (devastazione del paesaggio, pericolo per i migratori ecc.) e denunciando l’ uso truffaldino che spesso se ne fa nel nostro Paese. Ho anche chiesto uno studio per approfondire la proposta, cosa che l’ amministrazione Coppola ha responsabilmente deliberato. Punto e basta: non ho più seguito la vicenda. Adesso apprendo che le mie parole di allora sono bastate a far decollare il progetto: il buon Vulpio mi attribuisce davvero poteri demiurgici, che purtroppo non ho!
Grazia Francescato
Grazia Francescato ha partecipato non «a un convegno», ma alla seduta del consiglio comunale di Tricase del 9 febbraio 2007, che deliberò a favore del progetto. In quella occasione, la Francescato disse che lei era di nuovo lì (dopo avervi trascorso tre anni da assessore all’ Ambiente), per celebrare un matrimonio, «quello tra economia ed ecologia» e che lei, di quel progetto, aveva saputo sin dal 2006. Ma è noto che quel progetto risale al 2004, quando ancora Francescato (che è stata anche presidentessa del Wwf) era assessore a Tricase.
Registriamo la coincidenza. (c. vul.)
gianfranco
Set 18, 2010 @ 10:06:46
In Italia le coincidenze non finiscono mai.
Carlo Vulpio
Set 18, 2010 @ 19:19:15
Ecco anche la lettera della Sky Saver srl e, a seguire, la mia risposta.
(Corriere della Sera, 17 settembre 2010)
In riferimento all’ articolo di Carlo Vulpio («Sulle rotte dei Grifoni minacciati dal parco eolico» (Corriere, 5 settembre), precisiamo quanto segue:
– Il Parco eolico offshore di Tricase, tra i progetti sottoposti ad iter autorizzativo, con le sue 24 turbine non è certo «il più grande impianto italiano offshore» come si legge nell’ articolo.
– La società Sky Saver ha avviato gli studi per il Parco di Tricase nel 2004 e lo ha sottoposto a richiesta di autorizzazioni nel 2006. Il progetto è stato sottoposto a conferenza di servizi sia in sede di Concessione Demaniale che in sede di Via (valutazione impatto ambientale), sono stati acquisiti 33 pareri, nulla osta ed autorizzazioni da parte di Enti, Autorità, Istituzioni e rappresentanze del territorio, coinvolte nelle istruttorie.
– Il Parco in questione, contrariamente a quanto si legge nell’ articolo, non è oggetto di alcuna pronuncia da parte della Corte Costituzionale.
– Grazia Francescato ha partecipato, in veste di invitata con altri esperti del settore, solo ed esclusivamente, ad una seduta monotematica del Consiglio Comunale di Tricase, nel febbraio 2007, finalizzato ad illustrare il progetto alla cittadinanza.
– L’ investimento previsto per la realizzazione del Parco Tricase è di 250 milioni di euro e non di 50-60 milioni come scritto nell’ articolo. Il Parco non beneficia di alcun contributo pubblico, nell’ articolo si parla di «90 milioni di euro l’ anno, per 20 anni, di contributi pubblici». Il ricavo stimato per i certificati verdi è di circa 17 milioni di euro l’ anno e non di 280milioni l’ anno come citato nell’ articolo.
Anna Fraccalvieri presidente CdA Sky Saver Srl
1 ) Il parco eolico offshore di Tricase è il più grande tra quelli «autorizzati».
2) La Corte Costituzionale si è pronunciata due volte – sentenze numero 119 del 26 marzo 2010 e 171 del 16 maggio 2010 – ed entrambe le volte ha dato torto alla Regione Puglia. Non solo. Il 23 luglio 2009 era stata anche approvata la legge numero 99, secondo cui la competenza a rilasciare la Via per gli impianti eolici offshore è solo nazionale.
3) La Giunta regionale, con l’ assessore all’ Ambiente Nicastro, insediatosi una decina di giorni prima, ha dato il suo via libera il 4 maggio 2010.
4) In una interrogazione parlamentare dell’ on. Zamparutti (Pd) del 7 maggio 2010 si chiede di «sospendere e revocare le autorizzazioni che si stanno concedendo» alla Sky Saver, poiché il Canale di Otranto è una rotta migratoria internazionale di importanza biologica strategica, come sancito dalla Conferenza di Ramsar del 1971, sottoscritta dal nostro Paese. Di vie migratorie non c’ è traccia nel progetto Sky Saver, né nei documenti regionali.
5) La Lipu ha inviato un dettagliato report e una «istanza urgente» il 24 agosto 2010 a Vendola, Nicastro e Barbanente (presidente e assessori all’ Ambiente e al Territorio) con cui chiede di fermare «il disastro ambientale dovuto alla proliferazione selvaggia di fotovoltaico ed eolico» e di eliminare «i conflitti di interessi nei comitati Via».
6) Le fonti sugli incentivi pubblici alla capacità di produzione di energia (non al parco in quanto tale) sono il Gse (Gestore Servizi Energetici) e il Rapporto Eurobserver, pubblicato da «Quale energia» nell’ aprile del 2008.
Carlo Vulpio
felice basile
Set 18, 2010 @ 20:12:29
Nelle stazioni della politica le coincidenze sono quasi perfette e la gestione e il controllo delle locomotive e’ affidato ad esperti “ambientati” . La simpatica verde Superwoman ci illumini e ci aiuti a capire!!
gianfranco
Set 19, 2010 @ 00:08:52
Non c’è niente da capire cantava qualche anno fà De Gregori….
gaetano gaziano
Set 19, 2010 @ 00:10:52
E’ sempre così, i progetti destinati a devastare l’ambiente sono tutti “in regola”.
“Sono stati acquisiti” afferma la presidente di Sky Saver (mai definizione è risultata più ingannatrice) “33 pareri, nulla osta e autorizzazioni da parte di enti e autorità…”
Esattamente come afferma Enel in relazione all’ignobile progetto di costruzione di un rigassificatore da 8 miliardi di mc. sotto la Valle dei Templi di Agrigento, di cui parlo nel mio primo commento a questo post di Carlo Vulpio.
Il progetto ha ricevuto tutti i visti, i pareri e i nulla osta richiesti per legge, assicura Enel. Ma, se poi andate a guardare quei documenti con la lente di ingrandimento, vi accorgete che sono basati sull’imbroglio, a partire dal decreto di Via (valutazione di impatto ambientale) del ministro dell’ambiente, Stefania Prestigiacomo, che ha costruito il proprio atto su omissioni e falsi.
La nostra leggiadra ministra, tra i siti di interesse naturalistico, paesaggistico e archeologico vicini all’area dove dovrà sorgere l’ecomostro, si è “dimenticata” di citare la Valle dei Templi di Agrigento. La Prestigiacomo ha “cancellato per decreto” la Valle, ci ha ricordato Carlo Vulpio nel suo articolo-inchiesta sul Corriere della Sera del 19 novembre 2008.
Questa l’omissione, ora i falsi: la commissione di Via (valutazione di impatto ambientale) del ministero dell’ambiente, tra le varie condizioni apposte nel proprio parere favorevole, aveva prescritto che, prima dell’emanazione del decreto del ministro, fosse necessario acquisire il parere di compatibilità anche sul gasdotto, che dovrà collegare il rigassificatore alla rete nazionale del gas. E cosa fa la solerte Stefania? Chiede alla commissione di Via (è scritto nel decreto) se questa condizione poteva essere elusa.
E i “bravi” componenti del comitato tecnico ristretto della commissione, per fare felice la leggiadra Stefania, scrivono e sottoscrivono che la condizione apposta poteva non essere presa in considerazione, dal momento la conduttura del gasdotto misurerà 7 km, attraverserà solo il territorio del Comune di Porto Empedocle e viaggerà completamente interrato. Tutto ciò è falso, in quanto, dal progetto del gasdotto presentato dalla Snam Rete Gas S.p.A., si ricava che il gasdotto misurerà il doppio, circa 14 km, attraverserà più Comuni, tra cui Porto Empedocle, Agrigento ed altri, viaggerà in parte interrato e, in gran parte, scoperto, toccando pure zone archeologiche, come la buffer zone (zona di rispetto) Unesco della Valle dei Templi di Agrigento.
Tutte queste omissioni e falsi abbiamo denunciato alla magistratura amministrativa e penale italiana e alla Commissione europea.
Per cui, riprendendo quanto affermato da Carlo Vulpio, se c’è un giudice a Berlino…
Zoran Menez
Set 21, 2010 @ 10:32:44
http://www.ilcambiamento.it/inquinamenti/sostanze_tossiche_decreto_governo.html
l’editoriale arriva proprio dalla puglia, su peacelink.
è tutto documentato, Gazzetta ufficiale e stenografici parlamentari…
Roba da apertura dei telegiornali, in un Paese normale
gaetano gaziano
Set 21, 2010 @ 14:24:09
Cos’altro potevamo aspettarci dalla nostra leggiadra ministra Stefania Prestigiacomo?
L’ineffabile Stefania si adombrò, quando il prof. Sartori, dalle pagine del Corriere della Sera, la defini inadeguata come ministro dell’ambiente, e rispose piccata dando a Sartori del “malmostoso”.
Cosa potevamo aspettarci, del resto, dalla “belmostosa” Stefania che, quando la Ue suggerì di ridurre le emissioni in atmosfera, fece schierare l’Italia con i paesi contrari dell’est Europa che hanno i vecchi macchinari industriali sovietici, i più inquinanti del mondo?
Penso però che Sartori si sbagliasse a definirla inadeguata, perché, se solo si cambiasse la denominazione del minstero che dirige in “Ministero dell’Industria Pesante Inquinante, la leggiadra e “belmostosa” Stefania risulturebbe la persona più adeguata di questo mondo…
Zoran Menez
Set 21, 2010 @ 20:53:23
(bella per il paesaggio: qualcuno la mostri a Sgarbi e compagnia che il paesaggio lo vedono deturpato solo dall’eolico)
presa dalla home page di FQ, adesso
Gilan
Ott 28, 2010 @ 17:42:54
Una pregressa coincidenza di cronaca per gli smemorati! A proposito di scempi ambientali legittimati dai cosiddetti “verdi”, Grazia Francescato, nei primi anni ’90, proprio in qualità di presidentessa del Wwf Italia, sponsorizzò materialmente e personalmente la realizzazione di un’inutile superstrada che avrebbe massacrato il parco nazionale del Gargano. A suo tempo ne scrissi a iosa con dovizia di riscontri oggettivi. Ergo: occhio a certuni ambientalisti nostrani!