Perché è importante, anzi essenziale soffermarsi sulla notte?
Ecco Taranto by night, la città più inquinata d’Europa. Dovrebbe essere una emergenza nazionale ed europea. Invece, quando non è tema di propaganda, o di leggi-truffa sulle emissioni, “scade” ad argomento evitato da tutti.
11 aprile 2010
Questa volta sarò breve. Anzi telegrafico. Al posto mio, parleranno le foto che vi mostro in sequenza. Sono state scattate a mezzanotte, da Fabio Matacchiera, una persona che ama davvero la terra e il mare di Taranto, la sua città, alla quale Matacchiera da anni dedica il proprio impegno civile, sociale, ambientale.
Queste foto mostrano le ciminiere dell’Ilva, il più grande centro siderurgico d’Europa, in piena attività. Di notte. Cioè nel momento in cui gli impianti vanno “a regime”.
Perché, come ho scritto in alcuni reportage per il mio giornale, il Corriere della Sera – che trovate nell’archivio storico del medesimo quotidiano – e soprattutto come ho dimostrato nel mio libro “semiclandestino” La città delle nuvole, pubblicato da Edizioni Ambiente (ne avete mai sentito parlare una volta, una vola sola, in tv?), è soprattutto di notte che quelle ciminiere avvelenano Taranto (e non solo Taranto) con la diossina, il benzene, i policlorobifenili e tutto il resto del campionario delle sostanze cancerogene e teratogene (emesse non soltanto dall’Ilva, ma anche dalle altre industrie tarantine).
Eppure, concluse le elezioni, il Parlamento, il governo nazionale e il governo regionale di Puglia (quello uscente e quello entrante) fanno finta di nulla.
Il Parlamento, per dirne una, non ha ancora recepito nel Codice dell’Ambiente i valori minimi di emissione di diossina consentiti dalle norme europee. Mentre il governo regionale e il suo ex-neo-presidente Nicola Vendola continuano (su tutte le tv, e dove se no?) a “vendersi” la storiella della legge regionale pugliese approvata a dicembre 2008 per adeguare i limiti di emissione delle diossine alle norme europee.
Peccato che quella legge sia, di fatto, una legge-truffa. Ne “La città delle nuvole” (ah, com’è noioso ripetersi e autocitarsi…), vi ho dedicato un intero capitolo. Se volete saperne di più, capire il perché e il percome, leggetevelo.
Qui, vi dirò soltanto che quella legge venne “ritoccata” (e taroccata) tre mesi dopo la sua approvazione in alcuni punti, uno dei quali, come dicevo all’inizio, essenziale. Questo: non solo non prevede il campionamento in continuo, cioè il controllo delle emissioni 24 ore su 24, ma stabilisce che la “campagna” di controlli durante l’anno avvenga a periodi alterni e che, in ogni caso, non avvenga di notte. Già. La notte no. Ma guarda un po’ quando si dice il caso… Proprio di notte, quando gli impianti vanno al massimo e “sforano” (come dimostrano le foto) ogni regola, ogni norma, ogni limite.
Questa è Taranto by night, bellezza, con le sue grida manzoniane adattate all’era (post)industriale, con i suoi tassi di inquinamento industriale che sono i più alti d’Europa, con il record italiano dei tumori. E con i suoi bambini, le vittime privilegiate dalla diossina, che si ammalano di leucemia e muoiono come mosche.
clementina forleo
Apr 11, 2010 @ 22:42:31
Scusa Carlo, ma il tuo Corriere come mai queste cose non le pubblica?
Non le sa?
Angela
Apr 12, 2010 @ 10:53:32
Sig. Vulpio, ne approfitto per invitarla a rispondere ai miei commenti al suo articolo precedente.
Ciò detto, non avevo dubbi che, anche in quest’occasione, lei avrebbe fatto riferimento a Vendola (la “legge-truffa” si riferisce ovviamente alla legge Regionale anti-diossina). Vede, capovolgendo quanto da lei espresso nel titolo, mi pare che sia lei ad usare il tema dell’inquinamento a Taranto come propaganda, si anti-vendoliana. Non mi aspetterei nulla di diverso, visti i suoi articoli.
Ritengo doveroso fare delle precisazioni su quella da lei definita “legge truffa”.
“La Puglia è la prima Regione in Italia a varare una legge che riduce il tetto previsto a livello nazionale per le emissioni di diossina, adottando i criteri contenuti dal Protocollo di Aarhus, approvato dal consiglio dell’Ue nel 2004 e recepito da 16 paesi dell’Unione ma non dall’Italia” (http://www.lanuovaecologia.it/view.php?id=10230&contenuto=Notizia)
Questo mi pare già un buon punto di partenza. A quanto pare, non pare solo a me, ma anche a Legambiente che ha espresso il proprio apprezzamento:
““L’ammodernamento dell’Ilva è una priorità non più rinviabile, per la tutela della salute degli abitanti di Taranto e il rilancio di un’industria più pulita e moderna. Condividiamo pienamente gli obiettivi indicati nella bozza di legge presentata dal presidente della Regione Puglia per tagliare le emissioni dello stabilimento siderurgico più inquinante d’Italia”. (http://www.legambiente.eu/archivi.php?idArchivio=2&id=4847)
Ora, provare ad arginare un problema di per sè molto complesso è da condannare? L’alternativa all’ILVA, questo non lo dico io, attualmernte non esiste. Rimodernare l’impianto comporterebbe costi molto alti, quindi aumento delle tasse quindi protesta dei cittadini. Chiudere l’impianto è impensabile. Basti vedere le reazioni degli operai alla proposta di referendum per la chiusura dell’ILVA:
“Alla fine è accaduto quello che tutti temevamo: il lavoro contro l’ambiente, o se volete – è lo stesso – gli operai contro gli ambientalisti. Stamattina in redazione la lettera di un gruppo di operai dell’Ilva che al nostro direttore scrivono: “In questi mesi stiamo assistendo ad una grande partita contro lo stabilimento siderurgico. Mi riferisco al referendum proposto dall’avv. Nicola Russo che propone la chiusura dello stabilimento Ilva. Abbiamo preso atto che Assindustria e Cgil sono contrari a questa iniziativa. Siamo un gruppo di dipendenti Ilva, quasi tutti con età inferiore ai 30 anni che abbiamo avuto la fortuna di aver trovato un posto di lavoro. Ci siamo chiesti cosa accadrebbe se il referendum fosse approvato. Noi, giovani lavoratori, grazie all’Ilva siamo riusciti a programmare il nostro avvenire. Abbiamo avuto la possibilità di acquistare una casa, abbiamo messo su famiglia e sono nati i figli. L’avvocato Russo vuole rimetterci sulla strada. ”
(http://www.tarantosera.com/)
Dunque, qui bisogna capire come destreggiarsi tra idealismo e pragmatismo. Lei ha idee positive da proporre? Si faccia avanti!
Il tema è molto delicato,nonchè complesso. Mai come in queste situazioni è richiesto buon senso e capacità critica, non certo l’invettiva finalizzata a sè stessa.
carlo vulpio
Apr 13, 2010 @ 16:12:12
Cara Angela, se lei leggesse (La città delle nuvole, per esempio), sono sicuro che troverebbe le risposte alle sue domande.
Se lei non legge e prende cappello, non è colpa mia.
Per fare un solo esempio: lei sostiene che la Regione Puglia sia stata la prima in Italia ad adeguarsi ai limiti europei di emissione della diossina.
E’ falso.
Prima della Puglia lo ha fatto il Friuli-Venezia Giulia. E nemmeno con legge, ma con un semplice provvedimento amministrativo di un funzionario del settore Lavori pubblici. Provvedimento che la Regione Puglia ha sempre volutamente ignorato. “Non possiamo essere noi a fare una legge – dicevano i pugliesi -, poiché l’ambiente è materia di competenza statale”.
Questa manfrina Stato-Regione è andata avanti per un bel po’, nell’ipocrisia generale.
Fino a quando qualcuno (il sottoscritto, modestamente) non ha pubblicamente sollevato il problema e ha detto: poiché questa maledetta storia è soprattutto una vicenda di mancata tutela della salute, oltre che di violazioni ambientali, la Regione se vuole, può (anzi deve) ben legiferare in materia.
Ecco dunque come e perché la Puglia ha oggi una legge sulle emissioni di diossina (che tre mesi dopo l’approvazione però, placata un po’ la “piazza”, è stata ritoccata e taroccata).
Ha capito adesso?
Ma glielo ripeto, se lei leggerà (La città delle nuvole, per esempio), soddisferà la sua sete di sapere e troverà risposte su moltre altre questioni. Quando lo avrà fatto, torni pure a criticarmi senza pietà.
La saluto, stia bene (compatibilmente con le emissioni di Taranto).
Giordano Colleoni
Apr 20, 2010 @ 08:59:30
Non voglio apparirle inopportuno e se mai il mio commento sembrasse tale, mi creda per favore, non è quello che voglio.
Fatta questa doverosa -per un dibattito serio e pacato- premessa le chiedo di rimando: permettere che il popolo si opponga ad un’opera di rivalutazione di un impianto venefico, solo per l’aumento -sebbene importante- delle tasse -pecunia- a scapito della propria salute lei lo chiama pragmatismo?
O permettere che gli operai si oppongano per mantenere un lavoro che, nei migliori casi, servirà per pagarsi prima un mutuo (che in tempi migliori non si sarebbero comunque potuti permettere) e poi visite oncologiche per tutta la famiglia è pragmatismo?
Come sempre, sono i presupposti su cui si fonda la nostra società ad essere sbagliati: pensare che il danaro -ed il lavoro ad esso correlato, non il contrario- possa aver la meglio sulla salute di un popolo è aberrazione allo stato puro.
Ed è chi non prende coscienza di ciò a mancare di pragmatismo, non chi ribadisce che la buona politica, quella che realmente ha a cuore il Bene Comune, debba essere coraggiosa.
Magari impopolare nel momento in cui attua il suo programma, ma contare nella sua visione, la cosiddetta visione di insieme che si attua in progetti seri e rivolti al lungo periodo: ovvero quello che manca alla nostra politica, da almeno sessant’anni.
Ci pensi, dimenticando per un attimo di vivere nella società post-industriale, e poi valuti quanto da me scritto: è più importante conservare posti di lavoro o salvare milioni di vite pugliesi?
P.S. Sì, milioni: non penserà che quello che l’Ilva scarica nell’atmosfera si mantenga costantemente e magicamente circoscritto nella sola provincia di Taranto, vero?
Angela
Apr 20, 2010 @ 09:59:21
Lei non è assolutamente inopportuno. Accolgo con estremo piacere il suo invito a un dibattito pacato, tanto più che sino ad ora sono stata sempre molto attenta a tenere un atteggiamento educato che invece non ho sempre visto da parte di altri su questo blog (dia un’occhiata al post precedente di Vulpio e ai miei commenti in merito).
Guardi, come ho già risposto all’altro signore, io sono assolutamente d’accordo con lei. Non sono nè per il “ricatto occupazionale” nè per il rifiuto di un aumento delle tasse. Ho solo criticato la dizione di “legge truffa” e un certo modo di contestare il sistema ILVA basato su osservazioni che giudicare fuori dal mondo è poco. Ho solo cercato di dire che,se sei il Presidente della Regione Puglia, devi considerare una molteplicità enorme di conseguenze di quello che fai. Se inizi col limitare le emissioni di diossina (primo caso in Italia), io non la chiamo truffa, bensì primo impegno serio e realistico verso una situazione estremamente complessa. Non voglio ripetermi, le incollo il mio comento presente più avanti:
“Prima di tutto, IO NON STO SCRIVENDO IN QUESTA SEDE NE’ ALLO SCOPO DI NEGARE CHE A TARANTO LA SITUAZIONE SIA GRAVE, NE’ CHE FUTURE SOLUZIONI SIANO BEN ACCETTE. Ciò su cui però non concordo,innanzitutto, è definire la legge-antidiossina una legge truffa. Ne ho spiegato le motivazioni, ma lei (con altri) su questo non ha risposto.
Io ritengo questa legge un primo passo importante. L’ha ritenuto Legambiente, l’ha scritto L’Espresso e la stampa in generale, e gli stessi comitati di Taranto. Da sola questa legge, giudicata da lei ed altri irrilevante, ha creato una questione nazionale, proteste, diatriba Governo-Regione Puglia ecc. Eppure nessuno ha parlato di chiudere l’ILVA…Ora, tutto questo lei lo legge come qualcosa di banale, io LO LEGGO COME ELEMENTO SINTOMATICO DI UNA SITUAZIONE COMPLESSISSIMA CHE VA GESTITA NELLA MANIERA PIU’ DELICATA POSSIBILE. Si figuri se domani si decide per la chiusura dell’ILVA. La invito nuovamente ad informarsi sulle proteste degli operai alla luce della proposta di referendum per la chiusura dell’impianto.
Qui veniamo al pragmatismo delle mie osservazioni, da lei tanto osteggiato.
Ciò che lei giudica figlio della “telecrazia” odierna è in realtà una mia provocazione derivata dall’amara constatazione che già l’aumento dell’1% dell’Irap e sino allo 0,5 % dell’irpef introdotto dalla giunta Vendola ha suscitato proteste. Figurarsi se la Regione decidesse di prendersi a carico i costi dell’ammodernamento dell’ILVA (qui può avere l’idea dei costi in gioco,e parliamo di una piccola %,quella investita dall’ILVA: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/06/01/ilva-quel-gigante-ora-fa-mea-culpa.html). QUESTO NON SIGNIFICA CHE IO SIA CONTRARIA A QUESTA POSSIBILE SOLUZIONE, HO SOLO POSTO ALL’ATTENZIONE UNO DEI PROBLEMI CHE DERIVEREBBERO E CHE, SE SEI PRESIDENTE DELLA REGIONE,DEVI CONSIDERARE. ATTENZIONE,POI,PERCHE’ HA ASSOLUTAMENTE EQUIVOCATO IL SEGUITO! Quando ho scritto “L’Ilva non può chiudere”, non mi riferivo alla questione delle tasse, introducevo una 3 possibilità (dopo alternativa all’ILVA e rimodernamento con possibile aumento di tasse), che però comporterebbe un problema molto serio: la sollevazione degli operai. Difatti, ho subito dopo riportato l’articolo da http://www.tarantosera.com/ cui prima ho fatto riferimento. IO NON HO MAI GIUSTIFICATO IL RICATTO OCCUPAZIONALE (mi dimostri il contrario), MA HO SOLO VOLUTO FAR PRESENTE CHE LA SITUAZIONE E’ ESTREMAMENTE COMPLESSA (l’ho detto sin dal mio primo commento,rilegga) E CHE VA COMMENTATA CON CAUTELA. NON SI PUO’ CRITICARE UNA LEGGE CHE E’ UN BUON PUNTO DI PARTENZA E PROTENDERE PER SCELTE DRASTICHE SENZA CONSIDERARE TUTTE LE PROBLEMATICHE AD ESSE ASSOCIATE. Se sei un comune cittadino te lo puoi permettere, ma se governi una Regione, è tuo dovere ponderare tutte le conseguenze delle tue azioni, spesso al costo caro di non poter ottenere quanto si vorrebbe. Questo è per me pragmatismo. Per il resto, che l’ILVA sia un mostro è cosa ahimè assolutamente vera.
E’ buffo, poi, che la sua risposta ad una impossibilità (per ora) di un’alternativa all’ILVA, sia questo link: http://www.anticasta.it/ Mi spiega come dovrei trovare in questo una risposta? Forse non è chiaro, ma qui parliamo della più grande acciaieria d’Europa. Ora, o si inizia a partire da questo dato di fatto, o parliamo di aria fritta.
Sulle rinnovabili, lei trova un’accanita sostenitrice. Ma non può parlare di questo come risposta ad un’alternativa all’ILVA, la cui impossibilità viene, per es, sottolineata qui: http://www.buongiornotaranto.com/default.asp?mese=112009
Sulla risposta del dott Mazza devo dire che si è raggiunto il massimo del distacco dalla realtà: vaglielo a dire ai Tarantini di spostare Taranto,o vaglielo dire ai cittadini del paese x che accoglierebbe le fabbriche di Taranto: conosce l’effetto NIMBI?
Le mie sono osservazioni e dubbi pragmatici, di cui ripeto, se governi una Regione, devi aver ben chiara la potenza. Per il resto possiamo stare giorni a parlare di rinnovabili o di chiudere l’ILVA. Tutti d’accordo, bravi! Dietro un pc, si diventa i migliori strateghi!”
” Se lei mi parla del medico Mazza, io le dico che costui ha pienamente ragione. Ma la questione che io ho posto è spostata su tutt’altro piano, lo ribadisco ancora: sulla ricerca di soluzioni intelligenti che non siano chimere, ma che tengano conto del fatto che il problema è molto complesso. La legge antidsiossina è un primo passo. Questo voglio dire. Chiudere l’ILVA è invece una possibilità che a me, lei, altri piacerebbe da morire, ma che si scontra con una realtà difficilmente estirpabile.
Guardi, io ho scritto anche un articolo sul mio blog in cui affronto il problema ILVA denunziando la mancanza di una legislazione più attenta (non era ancora entrata in atto la legge regionale). Lei non ci crederà, ma ho riportato le dichiarazioni proprio del dottor Mazza!! Quello che sostengo in questo articolo, però, non è la possibilità di chiudere l’ILVA, nè parlo di fotovoltaico o eolico (non mi ha ancora risposto, ma continuo ancora a non capire come questi possano rispondere alla necessità di un’alternativa all’ilva), bensì rivendico la necessità di poter far valere la legge sull’avarismo economico. Un primo passo in tal senso è arrivato con la legge regionale, che definire “legge truffa” è davvero ridicolo, specie se la critica arriva da chi “vuole che si faccia qualcosa”.
Le posto il link al mio blog, forse la aiuterà a capire meglio qual è la mia posizione:
http://hybris-joshua.blogspot.com/2008/11/e-tuvieni-ballare-allilva.html“
pasqua
Apr 12, 2010 @ 13:14:43
Purtroppo assistiamo a questo disastro ambientale senza renderci conto veramente della gravità. Io mi chiedo come si fa ad ignorare tutto questo, facendo finta di essere sordi e chiechi?
Il presidente Vendola a chi sta aspettando? Che si dia da fare subito senza aspettare che muoiano altre persone.
Agnese
Apr 12, 2010 @ 17:58:39
E pensare che qualcuno vuol fare anche la coalizione con Nichi Vendola!!! ma si rendono conto????Certe cose o non le sanno o fanno finta di niente!!!!
Io non faccio finta di niente!!!Sono contenta Carlo che tu continui a dimostrare a tutti noi che sei una persona ed un giornalista libero…
Taranto by night. Oltre propaganda e leggi-truffa, il silenzio « Ho visto cose che voi umani…
Apr 12, 2010 @ 20:23:31
Giuseppe
Apr 13, 2010 @ 09:46:32
Facciamo sentire la nostra voce, inviamo queste foto alla Regione Puglia. Non servirà a molto ma più siamo e meglio è: segreteria.presidente@regione.puglia.it
Angela
Apr 13, 2010 @ 17:01:16
Sig. Vulpio lei ben comprenderà che non è mia intenzione acquistare il suo libro per avere delle risposte. Le risposte credo mi siano dovute a prescindere dall’acquisto del suo prodotto da lei ottimamente pubblicizzato.
Vede, lei sbaglia a dire che ” lei sostiene che la Regione Puglia sia stata la prima in Italia ad adeguarsi ai limiti europei di emissione della diossina”. Io non mi ritengo a tal punto presentuosa da disquisire sulla base di mie assunzioni. Quella notizia io l’ho letta e le ho postato un link per provarlo. Le dico anche che l’ho letta su L’Espresso: http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2048918/&print=true
Ora, lei può dirmi che quanto riferito da L’Espresso o da altri siti non sia corretto, può anche dire che L’Espresso ha preso una cantonata. Ma insomma, non mi sono inventata nulla.
Ora,mettiamo pure che prima della Puglia ci sia stato il Friuli. Benissimo, fa una grande differenza,vero?(Enooorme!!) Per me no, se ancor più si considera che la Puglia è una regione meridionale e che l’ILVA è la più grande acciaieria d’Europa, quindi la question mi pare un tantino più complessa.
Che cosa vuol comunicare dicendo ” Provvedimento che la Regione Puglia ha sempre volutamente ignorato”? Mi scusi, la legge è stata adottata, non capisco quale sia la sua critica. Doveva essere approvata il giorno dopo l’insediamento di Vendola per poter risultare efficace agli occhi suoi?
Lei dice: “Fino a quando qualcuno (il sottoscritto, modestamente) non ha pubblicamente sollevato il problema e ha detto: poiché questa maledetta storia è soprattutto una vicenda di mancata tutela della salute, oltre che di violazioni ambientali, la Regione se vuole, può (anzi deve) ben legiferare in materia.”
Beh, modestamente proprio no…Mi scusi, ma lei ha delle belle pretese. Come un deus ex machina, lei sembra porsi come il paladino della questione ILVA, come colui che ha denunciato pubblicamente la questione, come il vero fautore della legge! Mi vuol far credere che ha un tal potere su Vendola? E poi Vendola ha sempre fatto dell’abbattimento dell’inquinamento il suo cavallo di battaglia. Inoltre, innumerevoli energie da parte di uomini e comitati sono state spese per denunziare la grave situazione di Taranto, da sempre: dal comitatopertaranto a peacelink, da Legambiente a Le Iene!
Ciò detto, mi deve spiegare ancora perchè si tratterebbe di una legge-truffa. Ps. Deve rispondere ai miei commenti al post precedente ancora…
Gis
Apr 13, 2010 @ 20:03:31
Sign. Angela, provo a scriverle ciò che chiede di sapere (‘mi deve spiegare”,…”le risposte mi siano dovute…”…..perchè mai? Il Sig Vulpio non credo sia a sua disposizione..:-)
So che Vulpio potrebbe prendersela con me, perchè rivelerò notizie del suo libro:-)))….pazienza.
In sintesi…nella nuova interpretazione della legge è infatti vero che resta il limite europeo di 0,4 a partire dal 31 dicembre 2010, ma i controlli non saranno in continuo, ma svolti in tre fasi ogni anno. A settimane alterne. E solo per le 8 ore diurne. Lascio a lei le conclusioni.
Ma non è finita… c’è ancora un inganno da spiegare, riguarda la misurazione dell’ossigeno nei fumi dell’impianto di agglomerazione. In sostanza, se i fumi dell’ordinaria combustione venissero diluiti aggiungendo aria, risulterebbe una maggiore percentuale di ossigeno, che falserebbe i valori della diossina riscontrati. E questo, guardacaso, è proprio ciò che consente di fare la procedura concordata nell’ultimo protocollo di palazzo Chigi.
Buona serata.
Gis
Angela
Apr 13, 2010 @ 22:16:17
Sicuramente il Sig. Vulpio non è a mia disposizione, ma non può invitarmi a cercare le risposte acquistando il suo libro. A questo punto, mi viene da chiederle che senso ha questo blog, se non quello di permettere, tra l’altro, di rispondere alle confutazioni. E’ questo il bello del web no?
In ogni caso, stia tranquillo che il sig Vulpio non se la prenderà con lei, perchè le notizie da lei riportate sono tranquillamente rintracciabili, per esempio qui: http://nodiossina.regione.puglia.it/la-legge-regionale-anti-diossina-della-puglia/protocollo-integrativo-del-19-febbraio-2009.html, dove è riportato il testo integrale del Protocollo d’Intesa.
Veniamo alla questione del monitoraggio continuo. Nel Protocollo di Intesa si specificano meglio le modalità di campionamento delle diossine, eliminando il concetto di “monitoraggio continuo” semplicemente perchè non esiste per le diossine. Questo è quello che io so perchè l’ho letto:
“alcuni inquinanti possono necessitare di un periodo minimo di campionamento,
abbastanza lungo per raccogliere una quantità misurabile dell’inquinante, e il risultato è il
valore medio riferito al periodo di campionamento. Per esempio, le diossine nelle emissioni
gassose di solito necessitano di un periodo di campionamento da 6 a 8 ore.” (http://liberiamolaria.it/rimini/download/Convegno%20Inceneritore%20giu06/Incenerit_06_Documentaz_ulteriore_web/06_bref_monit_italiano_Giu03.pdf)
L’ha precisato anche il dott. Assennato, Direttore Arpa Puglia:
In questo documento: http://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:YBM2sOi9cw8J:www.labservice.it/Downloads/Public/Brochures/dms-fisso-amb-brochure-it.pdf+monitoraggio+continuo+diossina&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEESh0vEcjfTOrF4dwVNW2cD_jOjXYDhHLHXNA4gcSDwNdSrd7n64MMBWR9kMfpENGQmvGzn_fo3glkSuG8RV9rd3_eX1cGPJZHgbsn7Uuur9lT0gU06k0dmVKjnh3Xw3HhHtYyR52&sig=AHIEtbRKtoi9S9iXKbaIw92I3PMdM-Ddiw, relativo alle tecniche di monitoraggio continuo delle diossine,si parla di analisi bi-settimanali, campionamenti ogni tre mesi. Non esiste il monitoraggio 24h/24h come rivendicato da Vulpio.
Quanto alla questione dell’ossigeno…non credo di aver capito. Può aiutarsi con qualche riferimento?
Zoran Menez
Apr 14, 2010 @ 14:13:48
Rimango sempre allibito nel leggere commenti come quello di Angela, il commento numero due in particolare.
“…Rimodernare l’impianto comporterebbe costi molto alti, quindi aumento delle tasse quindi protesta dei cittadini. Chiudere l’impianto è impensabile. ” (???!)
Come se un ragionamento adatto al 1960 avesse senso nel 2010.
è un ragionamento figlio di una cultura e probabilmente figlio della “telecrazia” in cui ci troviamo:
si antepone “il posto di lavoro” alla VITA.
Pazzesco, ma anche questo è il mio Paese e tocca farci i conti.
Di alternative all’ILVA, signori, ce ne sono centinaia. Un libro su tutti:
http://www.anticasta.it per smettere di lamentarsi-e-basta.
…e questo problema non è di destra, centro o sinistra.
è un problema culturale, anche di inadeguatezza della classe dirigente, e di un sistema mediatico che definire pigro è usare pietosi eufemismi.
A integrazione di questo articolo, segnalo alcuni video.
In primis QUESTO:
Al minuto 6:00 c’è una dichiarazione emblematica della situazione…
Dott. Patrizio Mazza, primario ematologia Taranto
(nello stesso servizio dice che lavora a Taranto 8 ore ma non ci vive)
DOMANDA:
“Lei cosa farebbe per far vivere meglio gli abitanti di questa città?”
RISPOSTA
“O spostiamo Taranto o spostiamo le fabbriche
***
A seguire, sempre lo stesso MEDICO, P.Mazza, in altri servizi. Lo trovate in molte trasmissioni di approfondimento di rai e la7 a cercarlo:
(alla fine del servizio in particolare)
***
al minuto 2:07
***
e infine:
siamo al ricatto occupazionale, come negli anni 70. Sconcertante.
Come se tutte le lotte non fossero servite a nulla.
I Sindacati, a mio modesto parere, sono i più responsabili per aver permesso questo inferno. L’ILVA distrugge occupazione, salute, futuro, pensateci. E iniziate a diffondere un libro come L’anticasta, l’Italia che funziona, diffondere una cultura nuova, personale prima che condivisa nella comunità.
O Vulpio fra un anno potrà fare quello che faceva il settimanale Cuore a inizio anni novanta: cambiare la data e ripubblicare lo stesso articolo fra un anno, il 14 aprile 2011:
non sarà cambiato assolutamente niente…
PS
L’ARPA è una agenzia di nomina squisitamente politica, senza alcuna indipendenza di giudizio: ormai lo sanno anche alle medie. Secondo l’Arpa va sempre tutto molto bene, peccato che dei limiti di legge la vita se ne infischi alquanto…
Angela
Apr 14, 2010 @ 21:12:09
Mi dispiace di averla sconcertata. Le suggerisco, se mi permette, una possibile spiegazione di ciò: lei ha completamente frainteso quanto da me detto e non ha preso in considerazione le problematiche da me affrontate. Proverò a chiarirmi.
Prima di tutto, IO NON STO SCRIVENDO IN QUESTA SEDE NE’ ALLO SCOPO DI NEGARE CHE A TARANTO LA SITUAZIONE SIA GRAVE, NE’ CHE FUTURE SOLUZIONI SIANO BEN ACCETTE. Ciò su cui però non concordo,innanzitutto, è definire la legge-antidiossina una legge truffa. Ne ho spiegato le motivazioni, ma lei (con altri) su questo non ha risposto.
Io ritengo questa legge un primo passo importante. L’ha ritenuto Legambiente, l’ha scritto L’Espresso e la stampa in generale, e gli stessi comitati di Taranto. Da sola questa legge, giudicata da lei ed altri irrilevante, ha creato una questione nazionale, proteste, diatriba Governo-Regione Puglia ecc. Eppure nessuno ha parlato di chiudere l’ILVA…Ora, tutto questo lei lo legge come qualcosa di banale, io LO LEGGO COME ELEMENTO SINTOMATICO DI UNA SITUAZIONE COMPLESSISSIMA CHE VA GESTITA NELLA MANIERA PIU’ DELICATA POSSIBILE. Si figuri se domani si decide per la chiusura dell’ILVA. La invito nuovamente ad informarsi sulle proteste degli operai alla luce della proposta di referendum per la chiusura dell’impianto.
Qui veniamo al pragmatismo delle mie osservazioni, da lei tanto osteggiato.
Ciò che lei giudica figlio della “telecrazia” odierna è in realtà una mia provocazione derivata dall’amara constatazione che già l’aumento dell’1% dell’Irap e sino allo 0,5 % dell’irpef introdotto dalla giunta Vendola ha suscitato proteste. Figurarsi se la Regione decidesse di prendersi a carico i costi dell’ammodernamento dell’ILVA (qui può avere l’idea dei costi in gioco,e parliamo di una piccola %,quella investita dall’ILVA: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/06/01/ilva-quel-gigante-ora-fa-mea-culpa.html). QUESTO NON SIGNIFICA CHE IO SIA CONTRARIA A QUESTA POSSIBILE SOLUZIONE, HO SOLO POSTO ALL’ATTENZIONE UNO DEI PROBLEMI CHE DERIVEREBBERO E CHE, SE SEI PRESIDENTE DELLA REGIONE,DEVI CONSIDERARE. ATTENZIONE,POI,PERCHE’ HA ASSOLUTAMENTE EQUIVOCATO IL SEGUITO! Quando ho scritto “L’Ilva non può chiudere”, non mi riferivo alla questione delle tasse, introducevo una 3 possibilità (dopo alternativa all’ILVA e rimodernamento con possibile aumento di tasse), che però comporterebbe un problema molto serio: la sollevazione degli operai. Difatti, ho subito dopo riportato l’articolo da http://www.tarantosera.com/ cui prima ho fatto riferimento. IO NON HO MAI GIUSTIFICATO IL RICATTO OCCUPAZIONALE (mi dimostri il contrario), MA HO SOLO VOLUTO FAR PRESENTE CHE LA SITUAZIONE E’ ESTREMAMENTE COMPLESSA (l’ho detto sin dal mio primo commento,rilegga) E CHE VA COMMENTATA CON CAUTELA. NON SI PUO’ CRITICARE UNA LEGGE CHE E’ UN BUON PUNTO DI PARTENZA E PROTENDERE PER SCELTE DRASTICHE SENZA CONSIDERARE TUTTE LE PROBLEMATICHE AD ESSE ASSOCIATE. Se sei un comune cittadino te lo puoi permettere, ma se governi una Regione, è tuo dovere ponderare tutte le conseguenze delle tue azioni, spesso al costo caro di non poter ottenere quanto si vorrebbe. Questo è per me pragmatismo. Per il resto, che l’ILVA sia un mostro è cosa ahimè assolutamente vera.
E’ buffo, poi, che la sua risposta ad una impossibilità (per ora) di un’alternativa all’ILVA, sia questo link: http://www.anticasta.it/ Mi spiega come dovrei trovare in questo una risposta? Forse non è chiaro, ma qui parliamo della più grande acciaieria d’Europa. Ora, o si inizia a partire da questo dato di fatto, o parliamo di aria fritta.
Sulle rinnovabili, lei trova un’accanita sostenitrice. Ma non può parlare di questo come risposta ad un’alternativa all’ILVA, la cui impossibilità viene, per es, sottolineata qui: http://www.buongiornotaranto.com/default.asp?mese=112009
Sulla risposta del dott Mazza devo dire che si è raggiunto il massimo del distacco dalla realtà: vaglielo a dire ai Tarantini di spostare Taranto,o vaglielo dire ai cittadini del paese x che accoglierebbe le fabbriche di Taranto: conosce l’effetto NIMBI?
Le mie sono osservazioni e dubbi pragmatici, di cui ripeto, se governi una Regione, devi aver ben chiara la potenza. Per il resto possiamo stare giorni a parlare di rinnovabili o di chiudere l’ILVA. Tutti d’accordo, bravi! Dietro un pc, si diventa i migliori strateghi!
Ps. Sulla questione dell’Arpa, quanto da me riportato riguardo il monitoraggio continuo si riferisce a un documento di APAT,ARPA,APPA. Ma può essere appurato in qualsiasi lavoro scientifico. Lei può dirmi che tutte ciò son bubbole, e che la sua è la verità. Se permette, mi fido dei primi.
Zoran Menez
Apr 14, 2010 @ 14:24:40
PS
“Le risposte credo mi siano dovute…” ???
Dovute? Grazie tante che ha anteposto la parola “credo”.
E poi ancora:
“Vede, lei sbaglia”. ???
Così, a prescindere: lei sbaglia. Sbagliano tutti coloro che in Puglia stanno lottando contro una situazione assurda, sbagliano i medici come Mazza? I medici ISDE? L’OMS? Sbagliano tutti?
Vicino a genova, preso atto di un inquinamento intollerabile, l’ILVA che aveva uno stabilimento più piccolo ha chiuso, e gli occupati hanno trovato un altro lavoro. In rete si trova tutta la storia.
Informarsi prima di scrivere qualcosa sarebbe necessario, utile per confrontarsi. Se si pensa di avere la verità rivelata in tasca, piuttosto che commentare su questo sito si può accendere la televisione. Si fa meno fatica
Angela
Apr 14, 2010 @ 20:09:25
LEI DICE:”“Le risposte credo mi siano dovute…” ???
Dovute? Grazie tante che ha anteposto la parola “credo””
Ribadisco, e trovo un pò buffo dover riaffermare una posizione che definire pleonastica è poco, che nel momento in cui il Sig. Vulpio ha deciso di creare questo blog, ha messo in conto la possibilità di dover rispondere a delle confutazioni. Non vedo dove sia il problema. E’ invece buffo che il Sig. Vulpio, non rispondendo alle mie argomentazioni, mi inviti a leggere il suo libro. Stia tranquillo, dunque, questo fa parte del suo mestiere. Non se ne faccia un cruccio.
LEI DICE: ““Vede, lei sbaglia”. ???
Così, a prescindere: lei sbaglia. Sbagliano tutti coloro che in Puglia stanno lottando contro una situazione assurda, sbagliano i medici come Mazza? I medici ISDE? L’OMS? Sbagliano tutti?”
La sua capacità argomentativa mi ha lasciato sbalordita. Le confido che ho dovuto rileggere la sua frase 3 volte prima di capire che avevo letto bene.
Vede, non so come diamine le sia venuto in mente che io abbia accusato Vulpio di sbagliare, a prescindere. Guardi, voglio sperare che lei abbia letto di fretta il mio commento, ma glielo riscrivo:
“Vede, lei sbaglia a dire che ” lei sostiene che la Regione Puglia sia stata la prima in Italia ad adeguarsi ai limiti europei di emissione della diossina”. Io non mi ritengo a tal punto presentuosa da disquisire sulla base di mie assunzioni. Quella notizia io l’ho letta e le ho postato un link per provarlo. Le dico anche che l’ho letta su L’Espresso: http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2048918/&print=true”
Vede, qui nessuno ha detto che Vulpio sbaglia a prescindere, ho scritto che sbaglia A DIRE CHE IO SOSTENGO UNA COSA, QUANDO INVECE L’HO LETTA SU L’ESPRESSO (e ci ho incollato il link dopo). Spero ora che le sia più chiaro il mio messaggio. A maggior ragione, sulla seconda parte della sua osservazione, che spazia dai medici ISDE all’ OMS, non intendo neanche rispondere perchè c’entra come il cacio sui cavoli.
LEI DICE: “Vicino a genova, preso atto di un inquinamento intollerabile, l’ILVA che aveva uno stabilimento più piccolo ha chiuso, e gli occupati hanno trovato un altro lavoro. In rete si trova tutta la storia.”
Ecco, la piccola differenza è che invece a Taranto si trova uno dei complessi industriali produttori d’acciaio più grandi d’Europa. Forse lei non ha letto i miei commenti precedenti. La invito a farlo perchè in uno di questi ho riportato un articolo tratto da http://www.tarantosera.com/ in cui viene descritta la protesta dei lavoratori alla notizia della proposta di un referendum per la chiusura dell’ILVA. Forse per lei questo non rappresenta un problema, ma se sei il Presidente della Regione Puglia, è una scelta da ponderare 1000 volte.
LEI DICE: “Informarsi prima di scrivere qualcosa sarebbe necessario, utile per confrontarsi. Se si pensa di avere la verità rivelata in tasca, piuttosto che commentare su questo sito si può accendere la televisione. Si fa meno fatica”
Guardi, lei, NON HA RISPOSTO AD ALCUNA DELLE MIE ARGOMENTAZIONI. Ha saputo solo rimproverarmi sulla mia pretesa (?!) di ricevere risposte da un giornalista, dissertare dissennatamente su un incipit di frase, portare l’esempio assolutamente non calzante di Genova e biasimarmi per la mia incapacità di sapermi informare.
Questo mi basterebbe già come risposta alla sua ultima constatazione. Le aggiungo che lei NON DEVE PROPRIO AVER LETTO I MIEI INTERVENTI, altrimenti MAI mi avrebbe accusata d’essere una che crede di avere la verità in tasca: argomento sempre citando fonti (oggettive), riportando fatti, ponendo quesiti. Con tutto rispetto, accetto lezioni da chi usa meglio di me questo metodo di critica.
Alessandro Marescotti
Apr 14, 2010 @ 14:27:10
Intervengo sulla questione del campionamento continuo della diossina all’Ilva.
Il campionamento in continuo è previsto dall’articolo 3 della legge regionale sulla diossina (che, si badi bene, non è stato modificato dalle successive integrazioni).
L’articolo 3 della legge regionale pugliese del 16 dicembre 2008 recita testualmente: “Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore delle presenti disposizioni, i gestori di impianti di cui all’articolo 1, già esistenti e in esercizio, devono elaborare un piano per il campionamento in continuo dei gas di scarico e presentarlo all’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Puglia (ARPA Puglia) per la relativa validazione e definizione di idonea tempistica per l’adozione dello stesso. Gli oneri connessi all’esecuzione del predetto piano sono a totale carico dei soggetti gestori”.
Quindi la legge prevede una cosa fattibile.
Non giochiamo sulla confusione terminologica fra campionamento continuo e monitoraggio continuo.
A noi interessa vedere non se è realizzabile il monitoraggio continuo (che ha caratteristiche particolari di “risoluzione temporale”), ma se è realizzabile il CAMPIONAMENTO CONTINUO. Quest’ultimo si realizza inserendo un “campionatore” nel camino che si intende controllare. Questo “campionatore” è una “cartuccia” che assorbe le emissioni e si impregna di diossina. Il campionatore può permenere 24 ore, una settimana per tutte le 24 ore della settimana, due settimane sempre in modo continuativo, un mese… Il dato che emergerà è il dato medio. Quel dato medio si riferisce a tutto l’arco delle 24 ore per la quantità di giorni che si intende far permanere il campionatore. Dire che questa cosa non è fattibile significa dire che non si capisce niente di campionatori continui e che chi ha scritto la legge non capisce niente di campionamento continuo.
Cordiali saluti
Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
Angela
Apr 14, 2010 @ 21:24:29
Scusi, mi pare di aver detto che il monitoraggio continuo esiste, è quello 24h/24 che non esiste.
Quello 24h/24 è quello che prevede un CAMPIONAMENTO CONTINUO. Difatti, ho riportato che:
“alcuni inquinanti possono necessitare di un periodo minimo di campionamento,
abbastanza lungo per raccogliere una quantità misurabile dell’inquinante, e il risultato è il
valore medio riferito al periodo di campionamento. Per esempio, le diossine nelle emissioni
gassose di solito necessitano di un periodo di campionamento da 6 a 8 ore.” (http://liberiamolaria.it/rimini/download/Convegno%20Inceneritore%20giu06/Incenerit_06_Documentaz_ulteriore_web/06_bref_monit_italiano_Giu03.pdf)
Mi pare che qui si parli di campionamento, non monitoraggio. Che esista monitoraggio continuo e discontinuo, è fuor di dubbio. Il problema è che si pensa che per le diossine monitoraggio continuo implichi un campionamento continuo.
Io leggo: “periodo di campionamento da 6 a 8 ore”
Quindi come si può chiedere quello continuo per le diossine?
E’ richiesto dalla legge,ma come si coniuga con questo?
GIovanni
Apr 15, 2010 @ 17:28:04
La cosa migliore sarebbe leggersi la legge così come fu formulata e la modifica successiva.
Ecco la prima:
Fai clic per accedere a leggeindmettallurgica.pdf
E la seconda:
Fai clic per accedere a modifica_legge_emissioni.pdf
Le modifiche sono queste:
“Il valore di emissione, da confrontare
con i valori limite al fine della
verifica di conformità, è calcolato
come valore medio su base annuale e
viene ricavato secondo la seguente
procedura:
a) effettuare almeno tre campagne
di misura all’anno;
b) ogni campagna è articolata su tre
misure consecutive, con campionamento
di 6-8 ore ciascuna;
c) il valore di emissione derivato da
ciascuna campagna è ottenuto
operando la media aritmetica dei
valori misurati, previa sottrazione
dell’incertezza pari al 35
per cento per ciascuna unità di
misura;
d) le misure sono riferite al tenore di
ossigeno misurato;
e) il valore di emissione su base
annuale è ottenuto operando la
media aritmetica dei valori di
emissione delle campagne di
misure effettuate.”.
E’ lampante che la legge, così com’era stata formulata nel dicembre 2008, era carente in molti punti ignorando le peculiarità del monitoraggio delle diossine. Queste necessitano dalle 6 alle 8 ore di tempo affinchè nei filtri se ne possa accumulare una quantità misurabile. Tale operazione viene ripetuta 3 volte di seguito per almeno 3 volte l’anno. Mi spieghi Vulpio dove ha letto nel testo della legge che le misure vanno fatte di giorno e non di notte.
Una metodologia di misura “in diretta” (come avviene per sostanze quali CO, particolato, Ozono) come da Vulpio e da altri auspicata è impossibile da attuarsi allo stato attuale. Solo recentemente L’EPA (Ente Statunitense per la Protezione Ambientale) ha avviato un progetto di ricerca detto “Real-Time Monitoring of Dioxins and Other Ambient AirTrace Organics” (http://www.epa.gov/appcdwww/empact/) al cui interno si legge quanto da me prima affermato:
“This new capability can significantly advance time-relevant pollutant monitoring, since current methods to get a single dioxin measurement require a lengthy and costly sampling effort followed by an equally lengthy and costly analytical effort.”
Convinti ora?
Marco
Apr 15, 2010 @ 18:53:37
Qualche conseguenza…. segnalo:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/lecce/notizie/cronaca/2010/15-aprile-2010/pecore-vanno-abbattute-tar-latte-avvelenato–1602839051418.shtml
Zoran Menez
Apr 15, 2010 @ 23:18:00
quello che ho scritto è chiarissimo.
Basta volerlo leggere, ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Le interviste a un medico come Mazza che vede ogni giorno la gente ammalarsi, ai medici ISDE come Burgio, Gentilini, Ghirga….il compianto Tomatis; quel che dice financo l’OMS non è materia opinabile.
Mi spiace e mi intristisce per chi si racconta altro, qualunque cosa lo spinga a voler credere ad altro.
La sola cosa che posso aggiungere è questo video di Silvano Agosti:
Non si molla di un millimetro, neppure per chi ritiene con un ragionamento da 1960 che una roba come l’ILVA sia necessaria.
Notte
Angela
Apr 16, 2010 @ 12:23:07
Mi scusi, ma a tutto quello che ho scritto nei 2 commenti lei risponde così? l’ho contestata su una marea di cose, mi aspettavo un’apologia infinita delle sue idee. Mi pare di non aver messo in dubbio la sua chiarezza espositiva, ho messo in dubbio quanto da lei detto,il che è diverso.
Ribadisco che il mio intervento su questo blog ha come scopo la contestazione della definizione della legge anti-diossina come “legge truffa” (cosa su cui lei non ha controargomentato) ed un richiamo ad un pragmatismo più fecondo di uno sterile idealismo che spesso si coniuga sul rifiuto di qualsiasi soluzione che non sia drastica. Anche su questo non mi ha risposto. Questo, che lei giudica “altro”, è la realtà con cui un Governatore di una regione si trova a dover fare i conti. E’ sin troppo evidente come, dietro un pc, tutto appaia semplice e risolvibile.
Inoltre, mi dispiace davvero che lei ancora confonda il mio realismo con una negazione del mostro che rappresenta l’ILVA. Se lei mi parla del medico Mazza, io le dico che costui ha pienamente ragione. Ma la questione che io ho posto è spostata su tutt’altro piano, lo ribadisco ancora: sulla ricerca di soluzioni intelligenti che non siano chimere, ma che tengano conto del fatto che il problema è molto complesso. La legge antidsiossina è un primo passo. Questo voglio dire. Chiudere l’ILVA è invece una possibilità che a me, lei, altri piacerebbe da morire, ma che si scontra con una realtà difficilmente estirpabile.
Guardi, io ho scritto anche un articolo sul mio blog in cui affronto il problema ILVA denunziando la mancanza di una legislazione più attenta (non era ancora entrata in atto la legge regionale). Lei non ci crederà, ma ho riportato le dichiarazioni proprio del dottor Mazza!! Quello che sostengo in questo articolo, però, non è la possibilità di chiudere l’ILVA, nè parlo di fotovoltaico o eolico (non mi ha ancora risposto, ma continuo ancora a non capire come questi possano rispondere alla necessità di un’alternativa all’ilva), bensì rivendico la necessità di poter far valere la legge sull’avarismo economico. Un primo passo in tal senso è arrivato con la legge regionale, che definire “legge truffa” è davvero ridicolo, specie se la critica arriva da chi “vuole che si faccia qualcosa”.
Le posto il link al mio blog, forse la aiuterà a capire meglio qual è la mia posizione:
http://hybris-joshua.blogspot.com/2008/11/e-tuvieni-ballare-allilva.html
Alessandro Marescotti
Apr 16, 2010 @ 10:24:56
Per Angela sul campionamento continuo.
Purtroppo lei non è bene informata quando dice che non esiste il campionamento continuo 24h/24. Infatti le 6-8 ore a cui lei fa riferimento è il tempo MINIMO di campionamento non il tempo massimo!
Quindi il campionamento continuo è un controllo che parte dalle 6-8 ore per estendersi a 24 ore o anche a un mese continuativamente.
Lei scrive: “Scusi, mi pare di aver detto che il monitoraggio continuo esiste, è quello 24h/24 che non esiste.
Quello 24h/24 è quello che prevede un CAMPIONAMENTO CONTINUO. Difatti, ho riportato che:
“alcuni inquinanti possono necessitare di un periodo minimo di campionamento, abbastanza lungo per raccogliere una quantità misurabile dell’inquinante, e il risultato è il valore medio riferito al periodo di campionamento. Per esempio, le diossine nelle emissioni
gassose di solito necessitano di un periodo di campionamento da 6 a 8 ore.””
Vede? Lo ha citato lei stessa nella fonte che riporta.
Lì si legge che il “periodo minimo di campionamento” deve essere “abbastanza lungo per raccogliere una quantità misurabile dell’inquinante”.
In altri termini se il campionamento non è abbastanza esteno nell’arco temporale non è significativo. Più dura e meglio è. Quindi una cartuccia (“campionatore”) puà essere posizionata nel camino di un inceneritore o di un’industria per una settimana continuativa, 24 ore su 24.
Concludendo: quello che dice Carlo Vulpio è tecnicamente corretto. Il campionamento 24 ore su 24 è fattibile.
Cordiali saluti
Alessandro
Angela
Apr 16, 2010 @ 11:54:01
C’è un errore in quanto da me riportato, ma quanto sto per dire corrobora ancor più il mio commento precedente e quello del SIG. Giovanni: IL PERIODO DI CAMPIONAMENTO MINIMO E’ DI 6 ORE, IL MASSIMO DI 8 ORE. Questo non lo dico io, ma la NORMA EN 1948 per il monitoraggio legale della diossina:
“In the directive a PCDD/PCDF limit value of
0,1 ng TE/m³ (TE = Toxicity Equivalents1) was set as an
average value measured over the sample period of a minimum
of six hours and a maximum of eight hours.”
“At least two measurements per year shall be carried out
(one measurement every two months for the first 12 months
of plant operation). All measurements shall meet the
emission limit values.”
(http://wwwsoc.nii.ac.jp/jsac/analsci/ICAS2001/pdfs/0500/0551_1a02n.pdf)
Ancora:
“Measurement requirements: Average values are to be measured over a sample period of a
minimum of 6 hours and a maximum of 8 hours, except in the case of cement kilns coincinerating
waste, where the sampling period is not specified.
Article 11(2)(c) states that least two measurements per year of dioxins and furans are required
and one measurement at least every three months for the first 12 months of operation of a new
plant or after a major modification. The measurement frequency may be reduced to once every
two years provided that circumstances identified in Article 11(7) are met i.e. the emissions
resulting from co-incineration or incineration are below 50 % of the emission limit values
determined according to Annex II (i.e. using the formula to calculate the emission limits during
co-incineration) or Annex V respectively.”
(http://publications.environment-agency.gov.uk/pdf/SCHO0306BKNJ-e-e.pdf)
Nel documento da me riportato,dunque,l’errore è che si è posto pari a 8 ore il periodo di campionamento minimo (invece uguale a 6). 8 ore è invece il PERIODO DI CAMPIONAMENTO MASSIMO.
Antonella
Apr 16, 2010 @ 20:12:15
i militantiiiiiiiiiiiiiiiiiii….i provendolaaaaaaaaaaaaaaa…i prodemagistris…i proalfanooo…..bastaaaaaaaaaa!!!
Angela
Apr 16, 2010 @ 22:42:54
Ps. Comunque, non avevo affatto torto (o meglio non avevano torto le mie fonti, tra cui L’Espresso) a parlare del primato pugliese per una legge regionale anti diossina.
Unica esperienza simile alla Legge Pugliese anti diossina in Italia è stata intrapresa in Friuli Venezia Giulia per lo stabilimento siderurgico di Servola, tuttavia questo non costituiva precedente valido per l’intero territorio nazionale in quanto non si trattava di un atto normativo bensì di un decreto di autorizzazione lasciato dalla Regione Friuli Venezia Giulia.
(http://www.tarantosociale.org/tarantosociale/docs/2086.pdf)
Angela
Apr 16, 2010 @ 22:53:20
@Alessandro
C’è un errore in quanto da me riportato, ma quanto sto per dire corrobora ancor più il mio commento precedente e quello del SIG. Giovanni: IL PERIODO DI CAMPIONAMENTO MINIMO E’ DI 6 ORE, IL MASSIMO DI 8 ORE. Questo non lo dico io, ma la NORMA EN 1948 per il monitoraggio legale della diossina:
“In the directive a PCDD/PCDF limit value of
0,1 ng TE/m³ (TE = Toxicity Equivalents1) was set as an
average value measured over the sample period of a minimum
of six hours and a maximum of eight hours.”
“At least two measurements per year shall be carried out
(one measurement every two months for the first 12 months
of plant operation). All measurements shall meet the
emission limit values.”
(http://wwwsoc.nii.ac.jp/jsac/analsci/ICAS2001/pdfs/0500/0551_1a02n.pdf)
Ancora:
“Measurement requirements: Average values are to be measured over a sample period of a
minimum of 6 hours and a maximum of 8 hours, except in the case of cement kilns coincinerating
waste, where the sampling period is not specified.
Article 11(2)(c) states that least two measurements per year of dioxins and furans are required
and one measurement at least every three months for the first 12 months of operation of a new
plant or after a major modification. The measurement frequency may be reduced to once every
two years provided that circumstances identified in Article 11(7) are met i.e. the emissions
resulting from co-incineration or incineration are below 50 % of the emission limit values
determined according to Annex II (i.e. using the formula to calculate the emission limits during
co-incineration) or Annex V respectively.”
(http://publications.environment-agency.gov.uk/pdf/SCHO0306BKNJ-e-e.pdf)
Nel documento da me riportato,dunque,l’errore è che si è posto pari a 8 ore il periodo di campionamento minimo (invece uguale a 6). 8 ore è invece il PERIODO DI CAMPIONAMENTO MASSIMO.
Dal Protocollo d’Intesa:
“”Detto monitoraggio avrà durata semestrale, con rilievi effettuati ai sensi della Norma UNI EN 1948:2006, ciascuna prova sarà articolata su tre misure effettuate in giorni consecutivi, con campionamenti di 8 ore ciascuna.”
La legge regionale, dunque, si rifà alla UNI EN 1948. Misure ogni otto ore, per giorni consecutivi, a settimane alterne. Avrò sicuramente fatto confusione tra monitoraggio e campionamento continuo, ma al di là di questo, è un fatto o no quanto viene previsto dalla norma europea cui la legge europea si conforma?
Zoran Menez
Apr 20, 2010 @ 10:50:01
apparentemente fuori tema, ma si spiegano molte cose. Ad ognuno la libertà di approfondire (o farsi rassicurare dai “limiti di legge”):
….si lascia sonnacchiosamente che istituzioni come l’ARPA continuino imperterrite a condizionare il nostro territorio e la nostra salute. Credo che sia inutile riesumare la serie di glorie di quell’ente: il rogo DeLonghi resta nella memoria di tutti, e, per i nonantolani, dovrebbe restare nella memoria come da anni quei burocrati “indaghino” sul sensibilissimo inquinamento urbano senza risultato alcuno. Taccio, poi, sul recentissimo incendio al vicino inceneritore di Modena dove “non è successo niente”, così come taccio a proposito dell’ennesima nube tossica su Nonantola di qualche giorno fa e mai pervenuta. Ricordo solo un’intervista del prof. Vincenzo Pepe a L’Espresso (29 novembre 2007 – pag. 72): “Quando ero presidente del Consorzio dei rifiuti a Caserta ho chiesto la tracciabilità della diossina e degli altri inquinanti. Ho subito minacce, mi hanno lasciato solo e mi sono dovuto dimettere. Le Arpa italiane lavorano malissimo, le analisi si contano con il contagocce. Il motivo? Sono carrozzoni politici, senza alcuna indipendenza scientifica. Pubblicare dati negativi turberebbe il consenso politico, e il direttore di turno perderebbe la poltrona”.
Lasciare pigramente che unità sanitarie locali “indaghino” per anni, come, ancora una volta, accade a Nonantola, sulle patologie di ovvia origine ambientale senza che queste siano capaci di cavare un ragno dal buco, indicando così l’inefficienza di quelle costosissime strutture è ulteriore materia di paragone con gli eserciti dei tifosi.
E si potrebbe continuare per molte pagine.
Io mi sono illuso, prima accettando una goliardica candidatura a premier nazionale poi sedendo come consigliere in un piccolo comune, di potere in qualche modo contribuire a ripristinare la ragione e la ragionevolezza. L’errore sta nel concetto espresso dal verbo: non si può ripristinare ciò che non è mai esistito.
Comunque, di solito accade che ognuno sia fabbro del proprio destino e se questo è il destino che ci vogliamo, è giusto che quel destino sia ciò che ci tocca.
per leggere tutto:
http://www.stefanomontanari.net/sito/blog/1963-faber-est-suae-quisque-fortunae.html
Angela
Apr 21, 2010 @ 20:13:13
Immaginavo che l’oggetto della critica sarebbe mutato. Anzichè discutere di un tema e rispondere alle critiche avverse, si sposta continuamente l’oggetto del tiro a bersaglio, in un circolo vizioso che sposta il teatro della discussione su piani via via più sconosciuti, più distanti.
Immaginavo che si sarebbe giunti alla critica dell’ARPA. Non potendo giustificare altresì la definizione di “legge truffa”, cosa fare? Scagliarsi contro chi si occupa dei campionamenti.
Dico subito che non mi va di dilungarmi su questo, perchè si è andati fuori tema e si è perso di vista il nocciolo della questione. Però, domandina. Il signor Montanari è lo stesso che:
a) lamentò la sottrazione di un microscopio che in realtà era ancora in uso a sua moglie per le proprie ricerche;
b) raccontò a Beppe Grillo la storia delle merendine inquinate e permise a Grillo di basare, su questa “scoperta” che in realtà non aveva alcun fondamento scientifico, una serie di spettacoli mirati alla raccolta di fondi per un nuovo microscopio;
c) a raccolta terminata e microscopio acquisito, negò la validità delle ricerche sulle merendine attribuendo a Grillo la responsabilità di aver “capito male, perché non era uno scienziato”.
(http://www.savonaeponente.com/2009/09/04/il-punto-sul-caso-montanari-e-sul-microscopio-elettronico/)?
No, mi scusi, ma non ci sto. E’ un mio principio: o parlo di ciò che so, o se devo parlare di ciò che mi è noto solo a grandi linee, invoco l’aiuto di gente qualificata, irreprensibile, scientificamente competente. Non mi sembra questo il caso.
Ultima domandina: alla luce di quanto scritto da Montanari, mi può dire come si spiega, per esempio, questo:
http://www.peacelink.it/editoriale/a/31346.html ?
Mi spieghi questo atteggiamento da “Giano bifronte” (Vulpio mi passi l’epiteto) dell’ARPA.
Alessandro Marescotti
Apr 20, 2010 @ 20:33:40
Per Angela.
La metodica EN1948 in vigore si riferisce al campionamento tradizionale da compiersi in una giornata e prevede 6-8 ore. Per il campionamento continuo è in preparazione la parte V della EN1948 che standardizzerà i criteri di campionamento continuo su tempi più lunghi.
Il campionamento continuo si effettua continuativamente anche per una settimana, per un mese. Io ho parlato con chi installa questi sistemi. E’ installato sugli inceneritori. Ma che senso avrebbe una legge regionale sulla diossina che prevede il campionamento continuo se non fosse fattibile?
Si informi anche sull’AIA concessa all’acciaieria Beltrame di Torino: prevede il campionamento in continuo.
Cordiali saluti
Alessandro
Angela
Apr 21, 2010 @ 20:54:00
“Per il campionamento continuo è in preparazione la parte V della EN1948 che standardizzerà i criteri di campionamento continuo su tempi più lunghi.”
Benissimo. Stiamo dicendo la stessa cosa. Dunque, se il campionamento continuo non è ancora stato standardizzato e se l’attuale legge anti-diossina si conforma all’ ATTUALE UNI EN 1948, su cosa si basa la definzione vulpiana di “legge truffa”? Questo è quello che sto contestando.
Sulla questione dell’acciaieria Beltrame, non sono riuscita a trovare informazioni sul campionamento continuo. In ogni caso, ho letto di aziende che propongono di affiancare sistemi di campionamento continuo a quello non continuo, sottolineando comunque che i secondi sono i soli conformi a legge.
Leggo:
“Metodo di campionamento: deve essere indicato e riconosciuto da norme”
(http://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:lzP9-UF6jtYJ:www.arpa.emr.it/RIMINI/download/Convegno%2520inceneritore%2520maggio%25202005/SCARONI.pdf+campionamento+continuo+diossine&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEEShvUw-yiSKfj9RXK-wDH3MXv2TB3yujSgjR8zF8m6mFgaU69xw8KeLcG3C2FsGGNnz5tnakJZxFsRDB8bs36prxpAEziUxLp6m9KRA6F07RM1LHbOmzTCG3F3EWHqIl2D1y6AAB&sig=AHIEtbRzgDCPduX9NZaYO7exaUdJIlREcg)
Dunque, alla luce di ciò io posso dire: perchè non proporre il campionamento continuo associato a quello previsto dalla norma europea? Sarebbe un’ulteriore traguardo positivo. Ma non dico: la legge anti-diossina è una legge truffa, se è evero, come è vero, che il “Metodo di campionamento: deve essere indicato e riconosciuto da norme” e la norma cui la legge si affida è la EN1948.
Zoran Menez
Apr 23, 2010 @ 13:32:19
Il video è dedicato a tutti coloro che non intendono tacere su questo modello di (sic) “sviluppo” suicida, che antepone il profitto alla VITA.
Ripeto un concetto banale, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire:
Aggiungo: i posti di lavoro che si potrebbero creare con l’efficienza energetica sono di molto maggiori di qualunque inutile industria tardonovecentesca. ed è solo un esempio.
Per tutti coloro che credono alle Arpa (di nessuna indipendenza vista la diretta nomina politica) e non a medici indipendenti come l’ISDE, aggiungo questo.
Emblematica e autorevolissima la testimonianza del Prof. Maltoni al processo di Marghera, l’11 aprile del 2000:
“Bisogna fare distinzione fra la soglia decisa come socialmente accettabile e la soglia biologica.
Mentre la soglia accettabile viene quantificata sulla base di logiche che sono in parte scientifiche in parte economiche e politiche, la soglia biologica è un’altra cosa e si basa solo sui dati sperimentali. E per i dati sperimentali ogni cancerologo che abbia studiato
questi problemi sa che NON ESISTE una soglia limite”.
Come spiegava il compianto Professor Maltoni, (riferendosi al CVM, altro noto cancerogeno e composto base per produrre il PVC) la soglia accettabile, è “contrattata” tra le industrie, i sindacati, il legislatore etc.
Quanto sopra è stato dichiarato SOTTO GIURAMENTO DAL COMPIANTO PROF. MALTONI al Processo di Porto Marghera!
La soglia di emissione, ricordo a tutti, è riconducibile a persone adulte. Dovrebbe essere a misura di bambino, in un Paese normale….
Come dice nei video già postati il Dott. Mazza: “o spostiamo le fabbriche o spostiamo Taranto”. Più chiaro di così non ho altro da aggiungere.
Ho letto mesi fa la città delle Nuvole, e non ci ho trovato una virgola fuori posto. Non mi pare che sia stato querelato, fra le altre cose.
Per il benessere, ci vuole PIU’ teconolgia, non meno…
Per sapere cosa fare per il benessere e non per il tornaconto dell’ILVA si può iniziare da un sito come quello della Decrescita felice.
Bon, scusate i commenti reiterati. Non aggiungerò altro su questa vicenda. Ognuno leggendo, informandosi e confrontandosi se ha capacità critica può decidere come proseguire….
Zoran Menez
Apr 23, 2010 @ 13:44:07
PS
S. Montanari non ha bisogno di avvocati difensori improvvisati, si difende da se, sul suo sito. Ma leggere anche qui maldicenze da bar è abbastanza irritante.
http://ilcorrosivo.blogspot.com/2010/03/lettera-dallosservatorio-militare.html
(piccola analisi, fra decine, centinaia di pagine dedicate alla vicenda. Anche li la capacità critica sarebbe dote necessaria)
rispondo solo per completezza, ma è l’occasione per diffondere analisi del livello di certa industria (non esistono filtri al mondo in grado di intercettare le polveri da PM2,5 in giù, o l’Esercito americano li avrebbe già adottati). E ora davvero mi taccio, ognuno può giudicare da se
Angela
Apr 24, 2010 @ 10:08:13
Scusi, ma lei legge quanto scrivo??? O parla per partito preso? Ma son settimane che io e lei scriviamo qui e non mi ha mai dato la soddisfazione di un DIBATTITO SERIO! Senta, o qui ci confrontiamo sui FATTI, oppure ciarliamo senza utilità alcuna ed io non ci sto. Faccia uno sforzo…provi ad informarsi e ad argomentare seriamente.
Ok, ciò detto, proverò a riformularle la mia posizione su Montanari (ecco, siamo proprio andati off topic; curioso ma in fondo prevedibile, perchè prevedibile è la reazione di ai FATTI non risponde) nel modo più chiaro possibile.
Lei parla di “maldicenze” perchè non ha minimamente letto l’articolo che ho postato. GLielo ripropongo, sperando che LEGGA:
http://www.savonaeponente.com/2009/09/04/il-punto-sul-caso-montanari-e-sul-microscopio-elettronico/
Vede, questa giornalista ha un modo di suffrogare le sue tesi che io condivido in toto ma che, ovviamente, lei non digerisce: argomenta con delle prove oggettive. Quali sono? Gliele riporto con la speranza che lei se le vada a LEGGERE.
La giornalista mostra un video in cui Monatanari, risponde alla domanda di Grillo sulla questione delle aziende dei prodotti alimentari “analizzati” da Montanari e moglie dicendo che TALI AZIENDE NON GLI HANNO MAI RISPOSTO (Minuto 1.16: http://www.youtube.com/watch?v=LE7TD5XSSNk&feature=player_embedded).
Tuttavia, tempo dopo, lo stesso Montanari smentisce di aver mai contattato le aziende (pag.3 dell’intervista: http://www.attivissimo.net/int_conf/20070802-montanari-disinformatico-testo-integrale.pdf): “la lettera che noi avremmo scritto a queste industrie: la lettera non esiste, non abbiamo mai scritto niente a nessuna industria, mai.”
Inoltre, egli afferma che la sua indagine “non ha fondamento scientifico” (sempre pag. 3) perchè di ciascun prodotto ha preso solo UN campione. Ma non è quello che lui afferma in tutti i suoi “comizi” al soldo di Grillo!
Inoltre, è falsa la questione del “furto del primo microscopio”: il primo microscopio non venne mai realmente “sottratto” alle ricerche della dottoressa Gatti, ma semplicemente “spostato” dalla Nanodiagnostics di Modena all’Università di Modena. Lo dice lui stesso!
“Il microscopio ci è stato tolto ormai già dal giugno del 2006, è rimasto imballato per nove mesi all’università di Modena, è stato riassemblato, rimontato diciamo così, di nuovo a spese nostre, perché noi adesso con quel microscopio portiamo avanti un altro progetto europeo“.
Ma andiamo ancora avanti. Qui (http://www.soniaalfano.it/content/attraverso-lo-specchio-e-quel-che-alice-vi-trov%C3%B2) lei trova la lettera di risposta di SONIA ALFANO alle critiche indirizzatele da Montanari (l’ha definita “collusa e disonesta”): vada, vada a leggere. Giusto per farsi un’ulteriore idea su costui…
Tutto questo spiega l’allontanamento di Grillo, palesemente gabbato da un tizio in cerca di visibilità. Alla fine, purtroppo, a rimetterci la faccia è stato proprio Grillo. Le ha viste le prove?! Se non le va a vedere, la prego, non mi risponda più.
PS. Il link che lei ha messo per dimostrare la “capacità difensiva” del Montanari in realtà non dimostra un bel niente: la lettera è di Domenico Loggiero e viene, peraltro, abilmente contestata dalla giornalista Rossi. Costei, inoltre, non ha la possibilità di contestare le sciempiaggini di Montanari sul suo blog, perchè (guarda un pò) non le viene permesso. E questo, mi consenta, è l’atteggiamento di chi non sa difendersi assolutamente. Altrochè…
Spero davvero che lei chiuda qui, perchè il nostro è stato un confronto sterilissimo.
Angela
Apr 23, 2010 @ 16:16:38
“Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire”
Sta parlando di se stesso, vero? Perchè lei non solo non vuole sentire, ma non vuole neanche rispondere.
Se, dopo tutta la nostra lunga discussione, lei continua a bollarmi come una che “antepone il profitto alla VITA”, allora dimostra di non saper argomentare se non ponendo il suo interlocutore in cattiva luce. Continua a non capire, nonostante la mia ridondanza su certi argomenti (le ho pure messo il link ad un mio post). Sto diventando monotona. Coattamente monotona.
Qualcuno qui ha negato l’auspicio di un rimodernamento dell’ILVA? (Ps. Qualche mese fa Vendola ha inaugurato un nuovo impianto di aspirazione delle polveri che ridurrà le emissioni delle polveri sottili del 50% circa (http://www.senzacolonne.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4958:ilva-vendola-ha-inaugurato-limpianto-di-aspirazioni-polveri&catid=89:cronaca-regionale&Itemid=281)). Qualcuno ha negato il bisogno di PIU’ tecnologia? Se si rileggono i miei commenti, nulla di questo emerge. Ho mai negato che è giustissimo quanto detto dal Dott. Mazza (tranne per la posizione “o spostiamo le fabbriche o spostiamo Taranto”, che ho contestato argomentando, senza però che ricevessi da lei risposte in merito)? Ma se le ho pure fatto notare che ho riportato la sua analisi sul mio blog! Ho forse parlato contro le rinnovabili!? Ma se sono una fervente sostenitrice dell’energia pulita! Le ho solo chiesto come sia plausibile pensare che pannelli solari e impianti eolici rappresentino un’alternativa alla più grande acciaieria d’Europa. Glielo chiedo di nuovo, perchè lei è un tantino reticente nelle risposte.
Benissimo, è evidente, dunque, che nulla di tutto questo emerge dai miei commenti. Il fatto è, semplicemente, che il piano della mia discussione è ALTRO. Ma lei, su questo “altro” non ha saputo replicare. Ha solo saputo dipingermi dinanzi agli altri come una spregiudicata che antepone gli interessi economici alla salute. Graziosa via d’uscita per non rispondere ai miei dubbi.
Vede, come ultima conferma di questo, lei non ha risposto al mio ultimo commento. Nè su Montanari, nè sull’ARPA. Glielo ripeto allora: è possibile basare la propria critica sull’ARPA sul commento del sig. Montanari,le cui “gesta” ho sopra riportato? Come spiega, per esempio, questo: http://www.peacelink.it/editoriale/a/31346.html? Sembra confliggere con quanto da lei detto il fatto che l’ARPA abbia deciso di fornire a “peacelink” i dati “scomodi” sull’emissione di diossina dell’ILVA …Ma è solo un esempio.
In ogni caso, ARPA a parte, visto che ha letto il libro di Vulpio, provi a spiegarmi perchè la legge regionale anti diossina sarebbe una legge truffa. Nei miei precedenti commenti ho spiegato perchè la definizione non sussiste (se li legga). Ora, come mai Vulpio non ha ricevuto querele per il libro? Innanzitutto, consiglio io a lei di informarsi meglio su questa faccenda (la reinvito a leggere i miei commenti a tal riguardo), perchè non può formare la sua idea su qualcosa su un libro. Secondo, io non ho letto il libro di Vulpio, non so se abbia accusato espressamente qualcuno. So solo che le sue argomentazioni sono contestate dalla stessa norma europea vigente e che la definizione di “legge-truffa” non sussiste. Del resto, è arrivato ad accostare Berlusconi a Vendola, dipingendo quest’ultimo come peggio del primo. Tuttavia, non ha avuto querele da Nichi. Perchè secondo lei? Perchè Vendola passerebbe il tempo solo a querelare Vulpio, vista la mole ingente di accuse che quest’ultimo gli rivolge di continuo. Per fortuna, usa meglio il suo tempo.
Comunque, la invito di nuovo a rispondere alle mie posizioni. Se non sa come, non si aggrappi, per favore, al tentativo di screditare me ed esaltare lei in un gioco di buoni-cattivi che non sussiste. Io sono molto più vicino alle sue posizioni di quanto lei stesso non voglia credere, tuttavia sono decisamente lontana da lei sulle soluzioni possibili. La mia critica esula da ogni affinità ambientalista e benevola, perchè, ahimè, deve confrontarsi coi fatti e con le problematiche ad essi legati. Piccoli dettagli che a lei, cittadino dietro un pc (come me,inteso), paiono banali e risolvibili con tanti buoni propositi.
Zoran Menez
Apr 26, 2010 @ 10:08:07
Sig.ra Angela, vedo che lei insiste a chiedere a me.
Ancora? “…mie posizioni?” Mie?
Gentile Sig.ra Angela, dovrebbe semplicemente (parere personale) sviluppare maggiore capacità critica, io non ho “mie” posizioni. I dati che diffondo (ISDE, specialmente) non sono opinabili o interpretabili.
I limiti di Legge sono una autorizzazione a inquinare, quando diffondo dichiarazioni come quelle di Maltoni, virgolettato di un processo che ha inchiodato Enichem alle sue responsabilità, bisognerebbe avere l’umiltà di capire. Leggere non significa automaticamente capire.
Informarsi non è discutere su opinioni, ma verificare.
Se lei per capire legge cose come “Il Ponente” con tutto il rispetto, non esce da un vicolo cieco, di separare opinioni da fatti verificati.
E se un libro non ha dati verificati, ad esempio, quando va contro un colosso come ILVA viene querelato all’istante.
Quello che chiede a me, deve chiederlo a se stessa.
Angela
Apr 26, 2010 @ 13:47:47
No senta, davvero, a questo punto mi sento presa in giro. Non mi piace. Ribadisco che questa discussione è argomentata unilateralmente, per cui è sterile.
Io INSISTO A CHIEDERE A LEI, perchè in questa sede LEI sta rispondendo alla questione che ho posto riguardo l’ILVA esponendo la SUA OPINIONE CIRCA:
– LA GIUSTEZZA DELLA DEFINIZIONE DI “LEGGE TRUFFA”
– LA NECESSITA’ DI SOLUZIONI CHE DEFINISCO ASSOLUTAMENTE VELLEITARIE E IMPROPONIBILI
– L’ ACCUSA DIRETTA ALLA SOTTOSCRITTA SECONDO CUI IO ANTEPORREI IL PROFITTO ALLA VITA
– L’ACCUSA CONTRO L’ARPA
– LA DIFESA DI MONTANARI
Queste sono le SUE OPINIONI emerse in questa sede. OPINIONI perchè lei non può definire posizione critica ed oggettiva quella di un individuo che:
– non riesce a giustificare la definizione di “legge truffa” se non affermando che “I limiti di Legge sono una autorizzazione a inquinare”. Questa è un’OPINIONE. La mia no, perchè io ho riportato quanto previsto dalla norma UNI EN 1948, cui la legge regionale si conforma. Se NON LE PIACE LA NORMA EUROPEA, critichi questa, ma non definisca “legge truffa” la legge regionale; ed anche in tal caso, la sua rimarrebbe un’opinione perchè è necessario un preciso background di conoscenza per legiferare e per contestare una legge e lei, questo background, non ce l’ha, esattamente come me, inteso, e tutti gli altri che si limitano a scrivere su un blog
-partendo da una posizione di condivisibile critica nei confronti dell’inquinamento dell’ILVA, giustifica la sua IDEA di alternativa con un video in cui si parla di pannelli solari ed impianti eolici. Questa è una sua OPINIONE, lei così non ha detto niente, non ha avanzato alcuna ipotesi realizzabile, ha solo fatto intendere la sua opinione: l’ILVA fa male, w le rinnovabili. Provi a dirlo in una conferenza, provi a scriverlo sui giornali, lo comunichi alla comunità scientifica: come minimo, le rispondono con una risata
– non leggendo il mio reiterato invito a comprendere quanto la mia posizione sia, in partenza, vicina alla sua, mi accusa di essere una donna spregiudicata che antepone i soldi alla vita. Questa è un’OPINIONE perchè lei non ha spiegato innanzitutto quali interessi personali io deriverei dal sostenere la mia tesi, e poi perchè la sua posizione non è assolutamente suffragata dall’evidenza dei fatti, se è vero, come è vero, che io ho più volte ripetuto che non nego assolutamente il dramma di Taranto e, come prova, le ho pure postato un mio articolo di denuncia. Ma lei continua a parlarmi del dott Mazza o dei medici dell’ISDE, quando le avrò ripetuto infinite volte che non contesto nulla di tutto ciò, che IO PER PRIMA HO PUBBLICATO SUL MIO BLOG QUANTO DETTO DA MAZZA! Maledizione, ma io sto contestando altro! E lei questo non lo capisce perchè non SA e non VUOLE rispondere!
– l’accusa contro l’ARPA è un’opinione, perchè argomentata SOLO attraverso l’articolo di Stefano Montanari, dotto uomo di scienza da un curriculum che io prontamente le ho delineato attraverso i FATTI che lo riguardano. Guardi, lei mi fa arrabbiare, glielo dico con rispetto, quando dice che io ho formato la mia opinione circa Montanari leggendo Il Ponente! E’ INAUDITO per me leggere certe cose da un adulto (ma spero che lei non sia un adulto)! Lei sa bene che non è così, perchè le ho fatto notare (e mi sento stupida) che l’articolo su quel sito è documentato assolutamente in maniera perfetta: ho avuto premura (stupidamente) di riportarle il video di YOUTUBE (anche questo è un’opinione?!) in cui si sente benissimo quanto Montanari dice, e poi l’intervista PUBBLICATA su DIsinformatico.it (c’è l’audio dell’intervista pure). L’articolo della giornalista su Ponente si basa su questi due fatti inoppugnabili, due FONTI OGGETTIVE che fanno sì che la mia e quella della giornalista non sia un’opinione,la sua si. L’ha visto il video? L’ha letto l’articolo? Lei è miope senza se e senza ma! E l’articolo della Sonia Alfano l’ha letto?! O E’ UN’OPINIONE PURE QUELLA!? E attendo ancora la sua risposta circa questo articolo:http://www.peacelink.it/editoriale/a/31346.html?
Lo so, è la terza volta che glielo posto, ma lei fa l’indiano, non è colpa mia
– alla luce di ciò, è evidente, dunque, che anche su Montanari lei ha espresso un’OPINIONE, perchè le ho dimostrato coi FATTI che va prestata molta attenzione a quanto dice questo signore
E quindi, questo è il sunto della mia esperienza di “confronto” con lei.
La cosa più ridicola di tutto ciò è che LEI dice a ME:
“Informarsi non è discutere su opinioni, ma verificare.”
Ma che figura ci fa?! Ho colmato i miei commenti di prove e fatti, su cui lei NON HA SAPUTO RISPONDERE. Lei invece ha difeso pessimamente le sue posizioni con
1-parole di medici condivisibilissime, ma che non rispondono alle questioni da me poste
2-articoli di uno scienziato che cambia versione dei fatti, fa la vittima per avere soldi, sfrutta la visibilità di Grillo per i propri interessi, dichiara egli stesso “non scientifico” il metodo di campionamento da lui usato, definisce “collusa e disonesta” Sonia Alfano
3- video che mostrano i vantaggi di pannelli solari ed impianti fotovoltaici, ma che non c’azzeccano nulla col problema ILVA
Ecco perchè le sue rimangono OPINIONI.
Io a me stessa non chiedo un bel niente, ero partita facendo domande a Vulpio, ma pare essersi dileguato. Ho dirottato i miei quesiti verso altri, ma ho trovato lei.
Non mi sento arricchita, bensì solo infastidita.
Per lo più, devo accettare che lei mi prenda in giro non considerando assolutamente le prove da me addotte!?
No, mi scusi, ma la discussione s’è fatta ridicola.
Confidavo in un avversario valente, ed invece mi trovo ad imprecare contro il pc perchè ho dinnanzi un ottuso cui bisogna ripetere infinite volte le cose più elementari.
Addio
Zoran Menez
Apr 30, 2010 @ 22:43:57
Respingo al mittente con tutta l’umana comprensione il termine ottuso.
Io non ho bisogno di alcun avversario gentile signora, forse lei si.
Stia bene.
Marcellofilonide
Mag 14, 2010 @ 22:54:38
E’ sufficiente usare i 5 sensi che la natura ci ha fornito per valutare le situazioni.
E’ sufficiente essere dotati di un pizzico di buon senso per comprendere che una azienda di quelle dimensioni e caratteristiche accanto alla città non potrà mai essere ecocompatibile.
E’ sufficiente guardare il colore delle polveri ovunque
E’ sufficiente annusare l’aria che si respira
E sufficiente stare nel mio ambulatorio medico per osservare i malati che aumentano vertiginosamente.
L’Ilva deve chiudere…chi afferma il contrario mente sapendo di mentire.
Dire altro è superfluo e la raccolta delle firme proreferndum va avanti speditamente con una affluenza inaspettata…anche nei quartieri popolari ricchi di dipendenti ILVA.
Saluti
Angela
Mag 14, 2010 @ 23:30:28
Spero che vada a finire come lei si augura.
O che si proceda ad un completo rimodernamento dell’impianto.
Tuttavia, dire altro non è superfluo, a mio parere. Perchè anche quell’ “altro” è materia di interesse, lo deve essere per necessità di cose. Trovare soluzioni realizzabili, parlare della criticità del problema, trovare i pro ed i contro delle possibili scelte è importante, non è superfluo: è su questo che si gioca la battaglia.
In ogni caso, in questa sede nessuno ha mai negato la gravissima situazione di Taranto. La mia discussione era spostata su elementi non intrinsechi a questo, a cominciare dalla legge regionale anti-diossina. Ho poi voluto porre l’attenzione sulla necessità (anzi sul dovere) di trovare soluzioni che non siano da Don Chisciotte (perchè i danni potrebbero superare i benefici), atteggiamento che chi scrive dietro un pc può permettersi; inoltre ho solo voluto criticamente far notare che la situazione è molto più articolata e complessa di quanto non si voglia far credere: motivo per cui ho invitato il sig. Vulpio ed altri a non limitarsi a critiche autoreferenziali ed a provare a proporre rimedi concreti. Nessuna risposta da Vulpio, molte non-risposte da altri.
Insomma, non volevo fermarmi a dire che a Taranto la situazione è tremenda. Non perchè non sia giusto dirlo (Ci ho scritto pure un post per denunziarlo, l’ho pubblicato nei commenti precedenti), ma perchè non porta a nulla. Volevo spostare il baricentro della discussione su altro, contestando affermazioni infondate su Vendola o su possibili alternetive improponibili ed altro ancora. Me ne sono pentita. Rimaniamo dunque al punto di partenza: a Taranto la situazione è gravissima. Bene. Così siam tutti d’accordo.
melandroweb
Mag 27, 2010 @ 12:29:24
Uno scandalo a cielo aperto.