“PADRE PADRONE” E’ UN CLASSICO. IL RESTO E’ ROBETTA DA CLASSIFICHE

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MATTEO E ILARIA, USA E UNGHERIA

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E’ inutile giraci intorno. La polizia americana, o meglio, una gran parte dei poliziotti americani sono soltanto degli esauriti frustrati. E andrebbero presi a calci nel culo e rinchiusi, loro, in gattabuia per qualche tempo, esattamente come fanno con quelli -neri, stranieri, e anche connazionali – che gli capitano a tiro per un motivo qualunque, spesso di ordinaria amministrazione. Tutti hanno visto la violenza con cui gli energumeni in divisa degli States si sono scagliati contro Matteo Falcinelli, 25 anni, italiano, studente in Florida, addirittura incaprettandolo. Matteo non aveva fatto nulla. Anzi, in un locale gli avevano pure rubato due cellulari. E lui, una volta arrivata la polizia, si è ritrovato con le manette ai polsi, portato in cella e brutalizzato da quattro stronzi che nei video sembrano davvero dei sadici nazistoidi.

Matteo Falcinelli non è nemmeno un “cacciatore di nazisti” come Ilaria Salis, arrestata in Ungheria, e non era accusato di alcuna azione violenta nei confronti di obiettivi politici “nemici”. Nulla di tutto questo. Infatti, per lui – vittima di una violenza terroristica e ancora più odiosa di quella subita dalla Salis, condotta in catene all’udienza – non è stato sollevato alcun clamore mediatico (e ti credo, dovresti puntare il dito contro gli “amerecani”) e non è stata organizzata alcuna manifestazione pubblica. E, naturalmente, nessuno gli ha offerto una candidatura a Strasburgo, e nemmeno, per dire, al comune di Spoleto, sua città natale.

I 50 anni di “Padre Padrone” di Gavino Ledda il 13 maggio al Salone del libro di Torino

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Cinquant’anni fa “nasceva” il capolavoro di Gavino Ledda, “Padre padrone”, tradotto in 47 lingue e ancora oggi letto in tutto il mondo come se fosse stato pubblicato ieri per la prima volta. I fratelli Paolo ed Emilio Tavani ne fecero anche un film, che nel 1977 vinse la Palma d’Oro a Cannes. Adesso che Mondadori ha ripubblicato il libro (nella collana “Cult”), noi ne parleremo al Salone del libro di Torino il 13 maggio alle 17 nella sala Magenta, insieme con Ledda, il critico letterario e filologo Carlo Ossola e il giornalista Stefano Salis del Sole24Ore. Venite a trovarci. E’ anche gratis.

ALDO MORO CHI?

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Scambiare Aldo Moro con Fabrizio Gifuni, l’attore che lo ha interpretato nel film “Esterno notte” di Marco Bellocchio (2022), e farne un manifesto per la ricorrenza dei 46 anni dalla morte dello statista Dc, non è uno sbaglio, un errore, un lapsus. E’ una castroneria degna dell’Approssimazione, la vera forza politica di maggioranza di questo Paese sciagurato. Tanto più che il luogo della castroneria è Maglie (Lecce), la città natale di Aldo Moro, non Vigonza o Brunico (eppure…). E tanto più che la castroneria è andata in scena su iniziativa e a cura dell’amministrazione comunale, non di un circoletto di cinefili (o cinofili). Già nel 1998, sempre a Maglie, dedicarono a Moro una statua che lo raffigurava con una copia de “l’Unità” sotto il braccio (una forzatura, specie dopo il suo assassinio, visto che il Pci era contrario alla trattativa per liberarlo). Adesso anche il manifesto-patacca. Ancor più della Corruzione, è l’Approssimazione il partito che in Italia è sempre al governo.

MACRON, DR JEKYLL E MR HYDE

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Poiché bisogna sempre distinguere, distinguiamo. E di Emmanuel Macron, per esempio, diciamo subito che vogliamo distinguere il dottor Jekyll dal mister Hyde. Da un lato, infatti, Macron-dottor Jekyll ha annunciato che la Francia sarà la prima grande nazione europea a contrastare la tecnodipendenza dei più giovani dagli smartphone e dai loro contenuti (https://carlovulpio.wordpress.com/2024/03/30/dipendenza-tecnologica-quando-cio-che-e-tossico-e-smart/ ), perché, come dice il rapporto ufficiale di una commissione di esperti incaricata dal governo francese, «i nostri ragazzi sono divenuti una mercanzia e gli effetti sono devastanti». Con questa motivazione sarà vietato l’accesso agli schermi ai bimbi sotto i 3 anni e l’uso degli smartphone agli under 11. Dopo questa età, e fino ai 13 anni, verrà consentito l’uso del solo telefono, ma senza Internet. Dai 13 ai 15 anni, sì a Internet, ma non ai social (ormai, asocial), che saranno accessibili dagli smartphone soltanto dopo i 15 anni. Viva Macron, dunque.

Dall’altro lato però, Macron-mister Hyde torna ad alzare la cresta del Gallo sul fronte ucraino e, di nuovo in preda alla recidiva sindrome-Napoleone, si dice “pronto” a inviare truppe francesi contro la Russia. Quest’altra uscita bellicosa di Monsieur le President genera un legittimo sospetto: non è che Macron vuol salvare i ragazzi dal rincoglionimento da smartphone e social solo per avere dei soldatini savi da mandare al massacro pour la France, pour l’Europe et pour la démocratie universelle? In tal caso, abbasso Macron.

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