Una volta a dar conto nel dettaglio (o quasi) di ciò che accadeva nei partiti c’erano i rispettivi “organi” di stampa. Oggi che i partiti di fatto non ci sono più, perché son diventati dei clan, quasi tutti i giornali “indipendenti” si occupano prevalentemente di un solo partito, il Pd, e si raccontano addosso ogni minuzia della vita (?) interna del Pd. Mentre la tv pubblica si occupa prevalentemente della vita (?) interna dei partiti di volta in volta al governo.
Da quando poi Schlein, l’ultimo bluff del supermarket delle facce e delle sigle, ha vinto “le primarie” (mai definizione fu più stupida e priva di senso) con il voto nei gazebo a due euro a testa di qualche centinaia di migliaia di sconosciuti chiamati a raccolta (un sistema che al confronto i “pacchetti di tessere” della Dc, in cui finivano tesserati pure i morti, era soltanto un Monopoli applicato alla politica), giornali “indipendenti” e tv pubblica ammorbano l’aria con commenti e ragionamenti fuori dal mondo.
Per esempio: Schlein sposterebbe a sinistra il Pd, togliendo così terreno all’avvocaticchio del popolo Conte – che sarebbe l’estrema sinistra – e facendo rientrare nel Pd gli ex scissionisti di sinistra-sinistra, che a loro volta erano sì molto di sinistra, ma anche no, o dipende, vedi l’interessamento disinteressato di D’Alema per le armi alla Colombia. E così via, in un turbinìo di discorsi da pazzi. O da cornuti, ben consapevoli della Grande Sceneggiata del Nulla in cui “la sinistra” semplicemente non c’è, non esiste, è un non-luogo. Conta solo la Finanza, e non nel senso di Guardia di.
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