L’assoluzione di Berlusconi dopo 11 anni nel processo “Ruby ter” personalmente l’avevo pronosticata già ai tempi e avevo sostenuto che quello era un processo balordo, politico, costruito sul nulla. Oggi, una delle persone più beneficiate in assoluto da Berlusconi, politicamente professionalmente economicamente, cioè Giuliano Ferrara, si dice «contento per l’assoluzione», ma aggiunge, non so quanto ironicamente, che «Berlusconi sei anni di galera per le dichiarazioni pro-Putin se li meriterebbe tutti». Che tristezza. Galera per delle dichiarazioni, cioè per aver espresso delle opinioni. Il reato di opinione nella versione del garantista Ferrara. Garantista dei miei coglioni. Proprio come Grillo, che ritornato a teatro davanti alle sue vedove frigide – Conte, Travaglio, Fico, Tridico, Gubitosa -, urla che il processo per violenza sessuale di gruppo in cui è imputato suo figlio Ciro «è un processo politico contro di me!». Grillo, che tristezza. Il frontman della operazione politica più truffaldina della storia repubblicana – che tuttavia gli rende ancora 300 mila euro l’anno, senza far nulla, da parte dei burattini del “movimento” – non accetta una volta per tutte la sua morte come politico e come comico. Sembra uno Zelensky avariato. La domanda è: ma perché non se ne va, o non torna, al suo vaffanculo? Ecco, potresti mandarti a fare in culo da solo, Grillo. Ti aiuterà.
BERLUSCONI INNOCENTE, FERRARA IRRICONOSCENTE, GRILLO DEFUNTO, CONTE&Co VEDOVE FRIGIDE
16 febbraio 2023
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