La grande operazione militare e politica dell’arresto di Matteo Messina Denaro, un’operazione che James Bond e l’MI-6 di Sua Maestà se la possono solo sognare, ci ha fatto vedere in quasi-diretta tv tre covi tecnologicamente avanzati (normali palazzine anche piuttosto modeste) e un’auto che all’apparenza sembra una Giulietta, ma che di sicuro deve avere più congegni di quella di Diabolik.

Poi, sempre in quasi-diretta siamo stati informati su aspetti essenziali della vita segreta, segretissima, di Zù Matteo: sarebbero stati trovati un quintale di Viagra, una batteria di un migliaio di preservativi (le quantità sono a piacere, come tutto il resto dell’operazione) e, soprattutto, una biografia di Putin.

Ora, di biografie di Vladimir Vladimirovic Putin ne sono state scritte a dozzine, in tutte le lingue, ma pur limitandoci a quelle in italiano, non ci è stato detto né il titolo, né l’autore di tale compromettente volume. Magari, chissà, è proprio la biografia scritta dal giornalista, ora ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e si è preferito sorvolare. Oppure, più semplicemente, nei covi del super latitante mafioso non c’era alcuna biografia di Putin. Ma poiché Putin è il cattivo del momento, bisognava accostarlo a Matteo Messina Denaro. Tuttavia, se c’è una certezza è questa: a Zù Matteo della biografia di Putin non gliene frega meno di un cazzo.

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