I Black bloc fanno i Black bloc. Hanno sempre fatto quello. Scassano tutto, ce l’hanno con il mondo, e forse anche con mamma e papà, e credono che sfondare il vetro blindato di una banca sia la stessa cosa che scardinare la banca: insomma, prendono i bancari per banchieri. Quando ci sono i Black bloc, finisce tutto in vacca. Sempre. E in più agiscono a volto coperto, la più odiosa delle “divise”. Per questo, la loro colpa più grave – e il loro più evidente fallimento – non sta tanto nell’avere rotto qualunque cosa gli sia capitata a tiro, ma proprio nell’avere rotto i coglioni. A tutti. Però, nonostante tutto questo, i Black bloc fanno i Black bloc, sono coerenti con ciò che sono, la loro follia ha una sua “logica interna”.
Persino il più “coraggioso” di loro (quello che ha agito a volto scoperto), poi identificato niente di meno che come Er Pelliccia, appena lo hanno beccato si è affrettato a smentire la sua appartenenza ai Black bloc (magari è vero, però poteva darcela questa illusione del Black bloc “coraggioso”, almeno per un momento, così salvava la faccia alla categoria).
Er Pelliccia, per chi ancora non lo sapesse, è quel tipo fotografato da tutti i giornali mentre si esibisce nel lancio dell’estintore, e che per questo andrà alle Olimpiadi dei deficienti. Non tanto perché il Cio, il Comitato olimpico internazionale, non vede l’ora di ammettere la nuova disciplina, quanto perché sta studiando una forma di “pubblicità a scopo sociale” per spiegare a lui e a quelli come lui che per spegnere un incendio (questa la giustificazione del poveretto) l’estintore non va scagliato contro le fiamme, ma azionato da una levetta.
E tuttavia, persino Er Pelliccia, facendo l’unica cosa che probabilmente sa fare e che gli piace fare, cioè lanciare estintori, ha mostrato la sua “coerenza”: quello è e quello ha voluto dimostrare di essere.
Ma gli altri? Quelli senza cappucci, caschi o fazzoletti sul viso? Quelli che se la sono presa con Marco Pannella, anni ottantadue e una vita passata a denunciare e a manifestare, per esempio contro il debito, uno dei temi della manifestazione degli Indignati? Come sono, questi altri, che hanno coperto di offese e sputi Pannella e gli hanno lanciato uova marce in faccia? Questi sono forse migliori dei Black bloc e di Er Pelliccia?
A nulla è valso il tentativo di Pannella di spiegare che i cinque Radicali in Aula (un’altra deputata era in missione in Ruanda) hanno votato contro la fiducia al governo e non hanno garantito il numero legale – poiché in Aula erano già presenti due deputati della Svp. E che comunque per storia e convinzioni i Radicali rifiutano l’aventinismo, l’abbandono del Parlamento, che è il luogo in cui vanno combattute le battaglie parlamentari secondo le regole parlamentari e la Costituzione. No, costoro, sotto l’ombrello delle loro bandiere rosse e della pace (!), hanno quasi linciato Pannella e lo hanno cacciato come una D’Addario qualsiasi (dopo averla usata ed eletta eroina della sinistra e delle donne) perché a loro interessava trovare uno sfogo all’antiberlusconismo di cui erano carichi: Pannella, se il governo è ancora in piedi la colpa è tua. Questo e solo questo voleva la canea, trovare un responsabile, un capro espiatorio per imputargli la sopravvivenza del governo. A costoro, dunque, poco o niente interessavano le ragioni vere, internazionali, degli Indignati – e cioè il futuro dei ragazzi, il lavoro, le pari opportunità, il merito, lo sviluppo e la tutela dell’ambiente -, a costoro ciò che premeva era la caduta di Berlusconi, che non c’è stata in Parlamento e che quindi andava addossata a chi, come i Radicali, non si allinea a Bersani, Vendola, Casini, Di Pietro, Fini, Repubblica-il Fatto-l’Unità e alla quasi totalità della stampa italiana, oltre alla garbata signora Rosy Bindi. Tutti, come Sarastro, si sono comportati come apprendisti stregoni che prima evocano le forze oscure della natura e poi ne vengono travolti; l’ultima, la garbata signora – quella che si scandalizza per le donne, il corpo delle donne, il decoro, la continenza di linguaggio, la dignità eccetera eccetera – è stata la più feroce e la più stronza di tutti (be’, a questo punto si può dire, visto che lei ha testualmente apostrofato i Radicali, in Aula, come segue: “Gli stronzi so’ stronzi, galleggiano anche senz’acqua”).
Aveva ragione Vittorio Sgarbi: la Bindi è più bella che intelligente.
La manifestazione finita a schifio – unico caso al mondo, su 85 città in cui sfilavano cortei pacifici – per colpa dei Black bloc, degli Er Pelliccia e dei fanatici indottrinati (in buona fede e non) dai sopraelencati “maestri” deve fare riflettere. E devono fare riflettere altre due cose. Primo, la proposta sbirresca e liberticida di Di Pietro affinché si adotti una legge Reale bis (guarda caso, proprio quel fermo di polizia contro il quale si batterono con un referendum nel 1978 i Radicali). Secondo, l’ipocrisia sua e di tutti gli altri nel tirarsi indietro di fronte alle responsabilità che hanno, dopo aver caricato “a molla” la folla facendola diventare canea ululante. Infine, l’assenza di voci “indignate” – giovani e meno giovani, salvo qualche eccezione – per l’aggressione subita da Pannella.
Mala tempora currunt, se tutti costoro – che si preparano alla Santa Alleanza contro Berlusconi e che in qualche modo, legalmente e soprattutto illegalmente, vorrebbero metterla in piedi – si comportano peggio dei propri “tifosi”, dei Black bloc e di Er Pelliccia e, pur essendo i veri responsabili dei comportamenti di questi ultimi, adesso negano, si nascondono, prendono le distanze, tacciono.
Quelli, con la faccia sotto il casco. Questi, con la faccia di casco.