
Mani in alto! Angelino Alfano, Ciccio Giorgino, un tizio di Rinnovamento nello spirito e Richetto Letta si esibiscono sul palco in uno show di preghiera
Quando ho trovato questa foto di questa gente con le mani alzate, non per l’arrivo dei carabinieri ma perché in preghiera, come quei democristianoni schierati in chiesa sempre in prima fila, ho capito che dovevo scrivere un altro post sul crocifisso.
La religione, in questo caso il cristianesimo, è affare troppo serio per esser lasciato soltanto ai preti (e a tutti i ministri di tutti i culti), o a tipi come quelli ritratti in foto. Ecco perché ho fatto mio quel “coglioni” usato da Sandro Pertini. Per scongiurare il rischio di far assumere a tutta questa bella gente il ruolo di “defensor fidei” e, quindi, il ruolo di difensore di un comune sentire “popolare”, che da sempre bene o male tiene insieme i pezzi di “individui in pezzi” e quelli di intere comunità.
Ma forse sono stato eccessivamente sintetico e non mi sono espresso bene.
Volevo e voglio dire una cosa molto semplice. La Corte europea si è espressa contro l’obbligo di esporre il crocifisso, non a favore dell’obbligo di toglierlo, ma vedrete, la pratica quotidiana sarà tutt’altra musica. Per questa ragione, fare una “guerra” per togliere un simbolo che in Italia e in Europa è dovunque, sui campanili, nei quadri, nelle bandiere nazionali, nella storia collettiva e individuale, e persino nei monili e negli stemmi comunali, mi pare un po’ una sciocchezza. Tanto più quando su tutti gli altri temi, più seri, di quattrini e potere, di vita e di morte, siano essi “vaticani” o più genericamente “religiosi”, non c’è, o almeno non scatta, il medesimo impegno e la medesima capacità di analisi sottile.
Volevo e voglio dire anche un’altra cosa. Circa la presunta “offesa” che la croce arrecherebbe a chi pratica altre religioni (all’Islam e non solo), mi aspetterei almeno una condizione di reciprocità, che non vedo esservi laddove questi altri culti sono praticati.
E in ogni caso, anche se questa condizione di reciprocità fosse rispettata, non credo che, per esempio, un Paese islamico (o buddista, o di altro orientamento) per dimostrare di voler realizzare la parità formale tra le diverse confessioni si orienterebbe a togliere quei simboli (anche con la formula della non obbligatorietà a esporli) che rappresentano la propria storia.
Sarebbe come dire a chi indossa il velo di toglierlo perché è un simbolo che potrebbe offendere chi non lo indossa.
Recentemente, com’è noto, casi del genere sono accaduti anche in Italia. E quando su queste vicende ho intervistato la scrittrice marocchina Fatima Mernissi, lei mi ha risposto – e io ho condiviso la sua opinione – che la polemica sul velo è una polemica stupida, superata, inutile.
In uno dei commenti sul crocifisso, Daniela, “cristiana protestante e praticante”, come lei stessa si definisce, mi affida, tra le altre opinioni, le parole del decano della Chiesa evangelica luterana in Italia (Celi), il pastore Holger Milkau.
Dice Milkau: “Lo spazio pubblico non è il luogo dove esprimere prepotenze. Ovviamente la croce e il crocifisso sono simboli fondamentali del cristianesimo, ma non devono diventare motivo per oppressioni o liti”.
Ecco, “adotto” anche queste parole, e le aggiungo alla colorita espressione di Pertini. Se su tutto questo ci si soffermasse a riflettere un attimo in più con la necessaria serenità non si troverebbero contraddizioni, né motivi per sentirsi offesi (lo dico a quelli che hanno preso l’epiteto pertiniano come una offesa personale).
Segnala il post a chi vuoi tu:
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati
giulio
Nov 13, 2009 @ 15:39:40
Ottimo e abbondante!
A suo tempo Di Pietro si espresse contro una inchiesta parlamentare che avrebbe dovuto limitarsi al comportamento della polizia all’occasione del G8 di Genova. Migliaia di interventi di persone che insultavano Di Pietro. Di Pietro confondendo il popolo italiano con i quattro gatti ( mille diviso sessanta milioni=quattro gatti) che lo insultavano ingranò la retromarcia. Lei ha fatto benissimo a precisare senza retromarcie. Detto questo, io la voterei pure se si fosse ricreduto perchè penso che lei possegga una materia che è preziosa : l’onestà intellettuale.
Losna
Nov 13, 2009 @ 16:36:23
Evidentemente siamo su due piani diversi e non riusciamo a comprenderci.
Io sono sereno e non mi sento “offeso” per il crocifisso appeso, anche che se è il fascismo che lo ha fatto appendere per la prima volta e per me basterebbe questo per toglierlo, ma è posto in un luogo “pubblico, dove, volente o nolente ci possono essere diversi “credi” o “non credi”, allora perché devo avere appeso sulla mia testa un simbolo, anche se rispettabile, ma che a me non dice nulla e per altri può rappresentare persino un fastidio?
E’ solo una semplice questione di civiltà che lei evidentemente non riesce a capire, questo è il punto.
Lo so bene che ci sono problemi più immediati, ma sul piano dei principi è molto importante.
Guardi le reazioni di chi sì si è sentito offeso dalla sentenza: hanno brandito il crocefisso come una spada e hanno menato fendenti a destra e manca, urlando, insultando, minacciando. Questo è degno di un cristiano?
Noti poi le reazioni di tanti preti da strada che si comportano da veri seguaci del messaggio cristiano, sono perfettamente d’accordo sul toglierlo, anzi alcuni arrivano ad affermare che è blasfemia appenderlo in luoghi che non siano dedicati al culto!
Io sogno un luogo dove non ci siano religioni, colori della pelle, stati,ceti ecc., ma solo persone con le quali ci si possa dialogare e comprendere, (non tollerare, brutta parola usatissima, che è poco più che sopportare).
Ma per fare questo è necessario che tutti si lascino dietro le priprie convinzioni e ci si ritrovi in un luogo NEUTRO, e più neutro dei luoghi pubblici!! Quindi concordo con Milkau.
Infine si ricordi che ha usato l’espressione pertiniana (o berlusconiana?) come una clava, ecco la mia perdita di stima per la sua caduta di stile.
E poi lasci stare Pertini, degnissima persona, ma rammentiamo che è stato voluto da Craxi per fargli da paravento.
Pertini sbagliava anche lui, era solo un uomo mica Dio!
giulio
Nov 13, 2009 @ 19:31:43
“Ma per fare questo è necessario che tutti si lascino dietro le priprie convinzioni e ci si ritrovi in un luogo NEUTRO, e più neutro dei luoghi pubblici!! Quindi concordo con Milkau.”
Stranamente si pretende che gli italiani, in paticolare i cattolici, lascino dietro convinzioni, costumi, tradizioni; mentre non si pretende alcunchè da chi ha altri costumi e altra religione e non accetta affatto di rinunciare ad alcunchè del proprio bagaglio culturale o spirituale. Non vedo come si pretenda ex cathedra di interpretare i desiderata di sessanta milioni di italiani.
Certo, ognuno di noi ha i propri interessi e i propri gusti, ma forse si può pensare che per un motivo od un altro si possa arrivare a conciliare interessi e gusti degli uni e degli altri.
Io, ad esempio, per miei motivi non necessariamente personali, preferirei che le elezioni si tenessero il sabato anzichè la domenica e magari preferirei che il sabato, salvo in caso di elezioni, fosse lavorativo e che il lunedì fosse festivo; ma mi adatto perchè devo supporre che le scelte fatte siano motivate, forse laiche e forse ragionevoli.
Losna
Nov 13, 2009 @ 23:48:10
Caro Giulio, per fortuna non ci sono sessanta milioni di persone che la pensano allo stesso modo., e i cattolici praticanti cominciano a diminuire sensibilmente, quindi bisognerà venire a patti con altri che la pensano diversamente, volenti o nolenti. Il mondo è i sempre in evoluzione. I bagagli culturali e le tradizioni vengono cambiate e superate nel corso dei tempi, la storia ce lo insegna!
Nessuno pretende che gli altri cambino o lascino le proprie tradizioni ma che le pratichino nel loro privato sì.
Tu confondi il privato con il pubblico: ognuno ha diritto di pensare come vuole e anche manifestare come vuole, ma in un luogo pubblico, cioè tuo, ma anche mio e di altri, in QUEL luogo ho il DIRITTO di non essere importunato con le convinzioni filosofiche di altri ed ho il DOVERE di non imporle agli altri. Riesci a capire la differenza?
Per questo vorrei un luogo NEUTRO.
In merito al sabato o la domenica sono convenzioni pratiche che ogni stato si dà e come argomento ha poco a che vedere su quanto i dibatte.
Personalmente ho già percorso un lungo tratto della vita ma per fortuna non ho ancora perso la capacità di guardare avanti oltre le barriere mentali delle tradizioni e dei dogmi e spero di rimanere tale fino alla fine e sinceramente lo auguro anche a te, solo così la vita difficile ma meravigliosa ha un senso.
Ciao da un ateo che ama la vita e le persone.
giulio
Nov 14, 2009 @ 00:48:39
“In merito al sabato o la domenica sono convenzioni pratiche che ogni stato si dà e come argomento ha poco a che vedere su quanto i dibatte”
Caro Losna,mi sbaglio o tu dimostri una certa fretta nel liquidare alla svelta il problema “pratico” del Sabato? Potresti essere un pò più preciso? Tanti anni fa molte elezioni si facevano il sabato e magari talvolta pure la domenica. Potresti ora spiegarmi quali furono le ragioni “pratiche” che condussero a questo genere di cambiamenti in campo squisitamente pubblico e, devo pensare, non inquinati da ragioni attinenti alla sfera strettamente privata quale è la religione?
Secondo te l’idea di rendere lavorativo il sabato e festivo il lunedì troverebbe soltanto delle obbiezioni pratiche? Queste obbiezioni squisitamente “pratiche” non sarebbero per caso tali da toglier la voglia e il sonno di effettuare simili cambiamenti a chi volesse proporli, dimostrando di non aver afferrato il contenuto pratico di queste questioni pratiche?
Come vedi io non confondo il pubblico con il privato e le ragioni “pratiche” con quelle religiose.
Sul crocifisso, mentre tu ed altri prendete decisamente posizione io non prendo veramente posizione, ma mi infastidisce constatare questo anelito da parte di molti italiani a poter cancellare tutto ciò che puzza di tradizioni, di costumi e di modi di vita italiani,mentre tutte queste persone che dimostrano una così grande fretta spesso si battono a spada tratta per difendere religione, cultura, usi e costumi…. purchè non praticati da italiani o, in tutti i casi, da cattolici.
In una discussione pure troppo animata fra la Santanchè e un musulmano questo ultimo ha dichiarato che i musulmani (forse si tratta soltanto di un suo punto di vista) non chiedono di ritirare il crocifisso dai luoghi pubblici. Loro non hanno fretta e tu hai molta fretta. Come mai?
Fuori tema direi che la Santanchè ha attaccato, secondo me a sproposito, Maometto sul fatto che aveva una moglie di nove anni.
Credo che con simili argomenti molti nostri illustri antenati e patriarchi potrebbero essere condannati.
Lascio perdere certi papi su quel che combinarono ai loro tempi. Mi si dirà che non erano dei fondatori di religioni, ma purtuttavia avevano la pretesa di essere infallibili. Come nel caso del crocifisso mi sembra non accettabile di usare degli argomenti che inevitabilmente possono ferire l’animo di persone che magari forse sbagliano, se si usano soltanto criteri freddamente razionali, ma che, misurando pregi e difetti, si può pure dare il caso che siano migliori di noi.
Tu mi dici che hai percorso un lungo tratto della tua vita e vedo che la capacità di ragionare certamente non l’hai persa. Io ho percorso un tale tratto che il pericolo di perdere le proprie facoltà mi guata da vicino, ma so rassegnarmi.
Losna
Nov 14, 2009 @ 14:05:52
Caro Giulio,
Comincio dal fondo: anch’io so rassegnarmi ma cerchiamo di vivere questa vita fino in fondo!
Da quando ho la convinzione di essere ateo ti posso assicurare che mi sento meglio, è stata una liberazione. Avvicinandomi alle associazioni che sostengono la laicità dello stato ho scoperto che, salvo rari casi, le persone che si frequentano sono persone della massima liberalità, che serenamente cercano con fatica le loro ragioni dell’esistenza, che non hanno fastidio degli altri che la pensano diversamente, vogliono solo che il loro pensiero sia riconosciuto, non ci sono fondamentalisti, ma solo persone che pensano senza farsi condizionare dai pensieri ufficiali o dalle tradizioni.
Ho notato anche che se ti dichiari di un’altra religione sei , anche se con fatica, accettato, ma se ti dichiari ateo vieni guardato con estrema diffidenza, se non addirittura rifiutato come persona.
Ora ti saluto definitivamente, perché avendo oramai disistima di Vulpio non seguirò più il suo blog, ho molte altre cose da fare, esempio seguire i nipotini.
E’ stato comunque un piacere averti conosciuto.
C’è un film, del quale non ricordo il titolo, riguardante il mondo dei sordi, dove nella scena finale lui udente disse a lei non udente: “esisterà mai un posto aldilà dei suoni e aldilà del silenzio dove ci potremo incontrare?”.
A te la risposta.
PS: se già non lo conosci ti consiglio di vedere questo sito:
http://www.dongiorgio.it/pagine.php?id=1880&nome=notizie
marpulca
Nov 14, 2009 @ 18:30:21
non sarebbe opportuno, dal momento che Lei esprime disistima, aggiungere anche il perchè ?
è una affermazione molto vaga : disistima per la posizione presa a riguardo del “crocifisso” ? per il lavoro svolto in passato da questo giornalista ?
è una semplice curiosità, ma mi ha colpito la sua chiusura di ragionamento: perchè un conto è esprimere disaccordo ed altro è esprimere disistima.
se ne ha voglia e lo ritiene opportuno, senza per questo aprire una stucchevole discussione pro o contro Vulpio, sarei curioso di capire quanto fondati siano i suoi “attestati di stima”.
Losna
Nov 14, 2009 @ 19:40:07
Ultimo post poi chiudo veramente.
Mi ha dato gratuitamente del coglione (come Berlusconi), espressione che io non uso e non ritengo di meritare Vada ai post precedenti.
mario
Nov 14, 2009 @ 13:32:45
Gent.mo Carlo Vulpio ho avuto modo di “conoscerla” attraverso le pagine del Mucchio Selvaggio e desidero esprimerle tutto il mio rispetto.
Sono strane le strade della vita : sono cattolico, leggo un giornale come il Mucchio che è anticattolico, (e riesco a leggerlo ed apprezzarlo senza problemi malgrado questa posizione spesso ingenua, nelle modalità d’argomentazione e forse perfino come scelta in sè), ed attraverso una sua intervista concessa a quel giornale vengo a conoscenza del suo meritorio lavoro sul campo dei diritti civili, ed alla fine . . . . mi trovo ad essere d’accordo con lei su una questione inerente la fede cattolica !!!
Non posso infatti che rinnovarle la mia stima proprio per le modalità con cui affronta questa questione, ed allargo la mia stima a tutti coloro che riescono ancora a ragionare con la loro testa senza farsi strumentalizzare da queste polemiche meschine ed offensive per chi veramente “crede”.
Spesso. troppo spesso, ciò che a me appare estremamente ovvio e pacifico, dalle modalità con cui viene rappresentato alla pubblica opinione mi risulta complicato e pieno di contrasti, permeato d’una aggressività che m’inquieta.
E’ solo un problema mio? E se invece fosse frutto d’una precisa volontà mistificatoria?
Senza dietrologie sarebbe bene chiedersi : “questo clima, queste argomentazioni deliranti nelle loro fondamenta, e nelle loro modalità di manifestazione, a chi giovano?”
lorenzo
Nov 14, 2009 @ 13:56:22
scusa ma ci sei o ci fai?
il fatto: la corte europea si è espressa contro l’obbligo di esporre il crocifisso nelle aule.
Prima cosa: smettila di piagnucolare che ora il crocefisso verrà tolto dai campanili e dai quadri perché nessuno lo ha chiesto e mi sembra un non-argomento.
La croce non si impone. A Strasburgo la Corte europea dei diritti dell’uomo ha sancito che i crocifissi nelle aule scolastiche rappresentano una doppia violazione.
1) Perché negano la libertà dei genitori di educare i figli secondo le proprie convinzioni religiose o filosofiche.
2) Perché violano la libertà degli alunni (in maggioranza minorenni).
Quello che tu dici, come scrive M. Politi sul Fatto Quotidiano, è ciò che sostiene “..da tempo l’Italia pseudo-religiosa della cattiva coscienza, per sfuggire alla questione della laicità delle istituzioni, si è inventata la spiegazione che il crocifisso sia soltanto un simbolo della tradizione italiana, un’espressione del suo patrimonio storico e ideale, un incoraggiamento alla bontà e a valori di umanità condivisibili da credenti e non credenti”,
scrive ancora Politi,
“il crocifisso sulla cattedra è il richiamo preciso ad una Verità superiore a qualsiasi insegnamento umano. Il crocifisso sovrastante le toghe dei magistrati è il monito a ispirarsi e non dimenticare mai la Giustizia superiore che promana da Dio. È accettabile tutto ciò da parte di chi non crede in “quel” simbolo? E’ lecito imporlo a quanti sono diversamente credenti sia che seguano un’altra religione sia che abbiano fatto un’opzione etica non legata alla trascendenza?”
La corte europea ha sancito una cosa banale.
io rilancio e dico che anche l’ora di religione andrebbe tolta dalle aule perché come dice il grande Daniele Luttazzi “dovrebbero insegnarti la relgione quando hai quarant’anni e sei ormai adulto e vaccinato, non da bambino, quando il tuo cervello è ancora soffice e permeabile alle favole..”
Giulio...
Nov 18, 2009 @ 22:13:18
In risposta a Lorenzo….
Non voglio entrare in questa discussione poiche’ ormai vi siete scabiati tutte le opinioni e penso sia inutile continuare….. dato che nessuno rivedrà la propria posizione…
Il Grande Luttazzi ( e penso davvero che sia un mito) sicuramente ha espresso la propria opinione…. e sono convinto che i suoi figli non frequenteranno l’ora di religione dato che siamo liberi di fare o no questa materia……
Ma io… DEVO avere la liberta’ di scegliere se fare frequentare o no l’ora di religione ai miei figli e pretendo di poter scegliere cos’è giusto per i miei bambini ( finche’ non saranno in grado di farlo da soli)….
lorenzo
Nov 18, 2009 @ 22:40:18
caro giulio
tuo figlio potrà liberamente essere iscritto in una delle tante scuole cattoliche (peraltro inguistamente finanziate dallo stato) o fare catechismo nel pomeriggio nelle chiese, dov’è il problema?
perché la chiesa cattolica deve essere privilegiata rispetto alle altre religioni nella scuola pubblica? nella costituzione non è scritto..
da ateo io DEVO avere la libertà di poter mandare in una scuola pubblica mio figlio senza che debba obbligatoriamente vedere ogni mattina un crocifisso appeso nella sua classe.
E DEVO avere la libertà di poter mandare in una scuola pubblica mio figlio senza che debba sentirsi “strano” se è uno dei pochi che non frequenta l’ora di religione.
fottuticinquantenni
Nov 19, 2009 @ 15:42:38
Il motivo usato dagli esponenti dei vari partiti per fare polemica è sotteso. Si chiama “coda di paglia”.
Giulio
Nov 19, 2009 @ 16:05:49
Bè….. innanzi tutto io non ho assolutamente nominato la parola “crocifisso”…. anzi ho specificato che di questa questione non avevo voglia di parlare…..
La differenza tra l’ora di religione scolastica e l’ora di catechesi e’ sostanziale…..
– Per la catechesi sia il “maestro” (catechista) che gli alunni si trovano per discutere sulla Fede….. che si presuppone non manchi a nessuno in quell’ambiente…
– L’ora di religione scolastica non presuppone la fede cristiana….. infatti (spero) tutti i professori di religione parlano non solo del cristianesimo ma anche di tutte le altre religioni…..senza giudicare…..
penso inoltre che la religione cristiana contenga principi morali abbracciati da tutte le religioni…. e anche dagli atei….. (penso che “non rubare” sia un concetto semplice…. e cristiani mussulmani buddisti e atei la pensino nello stesso modo)
Tu ateo sei sicuramente libero di non fare frequentare l’ora di religione a tuo figlio…. perche’ si deve sentire strano?…. se è convinto di quello che fà allora si dovrebbe sentire fiero….. come io mi sento fiero di dichiarare in mezzo a persone atee che pensano che la religione sia inutile sbagliata (e quant’altro)…. che io vado ancora a catechismo e alla messa la domenica mattina….
lorenzo
Nov 19, 2009 @ 17:59:39
troppa disinformazione in questo paese:
” l’ora di religione scolastica non presuppone la fede cristiana”
gli insegnanti di religione, che vengono pagati dallo Stato e nominati dal Vicariato su organici regionali, sono oltre 25mila e solo di fede cattolica.
secondo te di cosa parlano in classe, di slam, o di galileo galilei? no!
“non rubare”..
come se la chiesa cattolica non fosse esente dall’ici e non prendesse l’8×1000
per me questi sono furti per il demanio pubblico, quindi a nostro danno!
io sono fiero che mio figlio non faccia l’ora di religione ma lui non può capire bene questa cosa a 6 anni (è normale che pensi di essere diverso dagli altri..) e che fa mentre è esente da quell’ora? è abbandonato a se stesso: ecco perché quasi tutti i bambini non sono esenti.. perché c’è il problema della responsabilità.
i genitori al lavoro e il figlio fuori dalla classe: è assurdo!
Jason
Nov 19, 2009 @ 18:33:19
Lorenzo, non essere troppo duro con Vulpio….
In questi tempi è meglio un Vulpio di mille LaRussa
Giulio
Nov 19, 2009 @ 23:15:05
Secondo me di cosa parlano in classe?… penso di saperlo un poco meglio di te’ dato che io ci vado ancora a scuola…. e l’ora di religione la faccio ancora…
E se ti interessa in classe sono stati dedicati due anni allo studio delle religioni del mondo ….. si’… anche l’slam….
Ho per caso detto che la chiesa non ruba?… Ho per caso in qualche modo elogiato o messo in buona luce cio’ che fanno i vescovi e il papa?…. non mi pare…. ho detto solo che”non rubare” (ad esempio!!!!) e’ un principio che tutti potrebbero seguire…… non mi interessa se la chiesa lo rispetta o meno…… nella mia coscienza personale io decido di seguire questo principio….
Se tuo figlio non puo’ capire questo è un’altro problema….. tutti da piccoli non capivamo la maggior parte delle decisioni dei genitori…. quando crescerà si renderà conto e allora capirà…
Il fatto che tuo figlio rimane incustodito non e’ un problema legato alla religione….. ma alla scuola che frequenta che evidentemente non è organizzata per queste evenienze….
E sono stanco delle persone che si riempiono la bocca con la frase “troppa disinformazione”….. è un facile modo per dire che io sono ignorante …. e se insultarmi è l’unico modo che conosci per avere ragione… allora insultami pure…..
Agente Mangiariano
Nov 25, 2009 @ 15:55:03
‘Circa la presunta “offesa” che la croce arrecherebbe a chi pratica altre religioni (all’Islam e non solo), mi aspetterei almeno una condizione di reciprocità, che non vedo esservi laddove questi altri culti sono praticati.’
La condizione di reciprocità già esiste: la croce può offendere anche chi religioso non è (atei, agnostici, non religiosariani). Questi non religiosi rispettano la condizione di reciprocità in quanto non impongono i loro non simboli di non religione (un ateo non affigge segni di ateismo in giro, né indossa vestiti atei o si consuma in gesti ateistici).
Ma c’è un’altra questione: siamo l’Europa, forse il pezzetto di terra più democratico e umano che c’è nel mondo (a parte l’Italia) o che almeno, costituzionalmente, aspira ad esserlo. Non dobbiamo piegare la nostra disciplina di umanesimo a squallidi baratti, che se altro non troviamo altri democratici non dobbiamo esserlo noi? Dobbiamo privarci di questo bene perché non possiamo scambiarlo?
Ogni giorno devo vergognarmi dell’Italia. Se al contrario il mio paese fosse il primo per giustizia e progresso, non esiterei a vantarmene e a lisciarmi l’orgoglio giorno dopo giorno. Non c’è vergogna ad essere i primi, anche da soli.