L’assassinio di Stefano, invece, a essere precisi, è la “licenza di uccidere” che alcuni banditi travestiti da poliziotti o da carabinieri, con sempre maggiore frequenza, si autoattribuiscono.
Uccidono sottraendo allo Stato il monopolio punitivo, senza processo e senza sentenza, e nonostante l’ordinamento giuridico ripudi la pena di morte.
Figuriamoci cosa accadrebbe, è l’interrogativo che sorge spontaneo e sul quale tutti dovremmo riflettere, se in qualche piega dell’ordinamento, magari in maniera surrettizia, si nascondesse la previsione di poter irrogare una qualche forma di “pena di morte”, o peggio, di poter esercitare impunemente – in quanto protetti da un articolo di legge, un comma, un inciso, un allegato, un protocollo – il “diritto” di sopprimere la vita altrui, insomma cosa accadrebbe se fosse una norma a prevedere la “licenza di uccidere”.
Non meravigliatevi, ma purtroppo quella norma, quella “clausola” oggi esiste. E si trova nel fatidico Trattato di Lisbona, da ultimo approvato con referendum anche dall’Irlanda.
Il 14 ottobre 2007, Aldo Bianzino, 44 anni, falegname, finisce in carcere a Capanne, Perugia, per aver coltivato qualche pianta di marijuana. Pestato a morte, ne uscirà cadavere. Il processo, dopo mille difficoltà, è riuscito a partire ed è tutt’ora in corso, nonostante il pm Petrazzini avesse chiesto l’archiviazione del caso.
Il 25 settembre 2005, a Ferrara, Federico Aldrovandi, 18 anni, fermato per strada dalla polizia per un controllo, viene ammazzato a manganellate.
Il 6 luglio 2009, per l’omicidio di Federico quattro poliziotti – Monica Segatto, Paolo Forlani, Enzo Pontani, Luca Pollastri – sono stati condannati a tre anni e sei mesi di reclusione per “eccesso colposo nell’omicidio”. Grazie all’indulto del 2006, non hanno scontato un solo giorno di carcere. Dei quattro, oggi non si hanno notizie. Cos’ha fatto il ministero dell’Interno, li ha radiati, sospesi, trasferiti o premiati?
L’11 luglio 2003 viene ucciso nel carcere di Livorno, dov’era rinchiuso per un furto, Marcello Lonzi, 28 anni. Il pm Roberto Pennisi dice che Marcello è morto per infarto e chiede l’archiviazione del caso. La madre del ragazzo denuncia il pm e il caso (con l’imputazione di omicidio per due agenti penitenziari e un detenuto) viene riaperto nel 2006.
La sera del 19 marzo 1999, a Matera, Angelo Raffaele De Palo, 31 anni, viene arrestato per oltraggio a pubblico ufficiale e accompagnato in Questura, dove viene ucciso a craniate contro il muro. Per omicidio preterintenzionale l’ispettore di polizia Francesco Ambrosino viene condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione, con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Il 7 ottobre 1997, Francesco Romeo, 28 anni, viene pestato con bastoni e manganelli nel carcere di Reggio Calabria fino a perdere la vita. In un procedimento pieno di punti oscuri e di domande lasciate senza risposta, il pm Roberto Pennisi (lo stesso di Livorno) chiede l’assoluzione di 19 dei 21 imputati (agenti penitenziari) perché avrebbero reso le loro dichiarazioni in assenza dei legali.
E ora torniamo alla “licenza di uccidere” contenuta nel Trattato di Lisbona. Nel quale sono state assorbite pari pari non una, ma due norme “mortuarie”.
La prima norma “mortuaria” è l’articolo 2 della Convenzione europea sui diritti umani (CEDU) approvata dal Consiglio d’Europa nel 1950 (il Consiglio d’Europa nasce nel 1949 per promuovere la democrazia e i diritti umani, conta 47 Stati membri ed è organizzazione diversa dall’Unione Europea).
L’articolo 2 della CEDU si legge in fretta:
“Paragrafo 1. Il diritto alla vita di ciascuno sarà protetto dalla legge. Nessuno sarà intenzionalmente privato della sua vita eccetto che in esecuzione di una sentenza di un tribunale che faccia seguito a una condanna che preveda legalmente quella pena.
E’ vero che questo articolo venne scritto sessant’anni fa, quando ancora diversi Paesi prevedevano la pena di morte nei rispettivi ordinamenti, ma è altrettanto vero che va rivisto al più presto, anche perché qui si tratta di riconoscere il potere di “privazione della vita” non al boia che esegua una sentenza, ma a chi in quel momento (un ufficiale di polizia, per esempio) giudica di essere di fronte a una rivolta o a una insurrezione – di cui tra l’altro la CEDU non fornisce alcuna nozione – e ordina di sparare. Insomma, 10, 100, 1000 possibili repliche di “Bolzaneto” e del G8 di Genova, edizione 2001.
La seconda norma “mortuaria” si trova nascosta all’interno del “memorandum esplicativo” del protocollo numero 6, poi diventato numero 11, approvato sempre dal Consiglio d’Europa nel 1983.
Raffaele Colavecchi
Nov 02, 2009 @ 20:25:19
Grazie Carlo,
per aver ricordato le vittime innocenti. Non si puo’ morire per mano di chi ti deve proteggere. Questi pochi violenti vendicativi, all’interno delle forze dell’ordine, disonorano il lavoro di tutti i militari, persone oneste che si sacrificano giorno per giorno per la nostra sicurezza.
Ti ricordo il blog che narra la storia di Federico Aldrovandi: http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it
Italiani Imbecilli blog
Nov 02, 2009 @ 20:40:31
Ciao, Carlo
Vedi perché dovevi esserci tu in Europa?
Allego il link del post ‘I macellai dello Stato’:
http://italianimbecilli.blogspot.com/2009/10/i-macellai-dello-stato-elenco-vittime.html
Stefania
Nov 02, 2009 @ 21:42:53
Molto interessante. E scovolgente anche.
Prova a trovare sponda a Bruxelles, è importante.
C’èl modo di poter condividere i contenuti del tuo blog si Facebook? Così avrebbe anche una ulteriore visibilità.
ciao
tabache
Nov 02, 2009 @ 23:02:15
si, basta che copi il link dell’articolo (copiando il link del titolo dell’articolo) e incollarlo su facebook o dove vuoi tu…
Silvia
Nov 02, 2009 @ 22:26:07
ancora una volta la tua voce racconta il silenzio che ormai rende tutti noi complici, vittime e carnefici.e ogni singola parola, detta come solo tu sai fare, scuote le nostre coscienze!!…!!!!
Grande!
Danx
Nov 03, 2009 @ 01:20:41
Ovviamenti nessun altro giornalista parla criticamente di questo Trattato.
Tutti svogliati o semplicementi venduti a qualche massoneria che comanda il mondo?
Giordano
Nov 05, 2009 @ 18:32:30
Veramente Barnard ne ha parlato già più d’un mese fa.
E in giro per il WWW ce ne sono tanti altri che lo hanno fatto, anche prima dello stesso Barnard. Ma al solito sono stati tacciati di complottismo.
Basta saperli cercare proprio su internet, dato che non trovano spazio su nessun quotidiano/periodico “rivelato”.
P.S. Si può anche scaricare l’intero trattato e verificare con i propri occhi ciò che Vulpio, Barnard prima di lui (per citare i più conosciuti) e tanti altri prima di loro hanno denunciato sul Trattato.
P.P.S. Perchè nessun giornalista, a parte Carlo Bertani, ha ricordato l’uccisione di Franceso Mastrogiovanni, avvenuta quest’estate -mentre si parlava delle puttane del premier- in seguito al suo arresto da parte dee al suo internamento mediante procedura di TSO?!
Per chi volesse approfondire:
http://carlobertani.blogspot.com/2009/10/il-miglio-verde-italiano.html
giulio
Nov 03, 2009 @ 10:44:39
IMMINENTE MINACCIA DI GUERRA. Questo bel cavallo di Troia apre la strada a qualsiasi arbritio.
Personalmente sono di meno in meno sicuro che il Trattato di Lisbona apporti più democrazia e giustizia ai popoli europei.
Faccio un esempio.
Come è noto gli Stati europei hanno stipulato accordi contro la doppia imposizione. Questi accordi sono stati elaborati da pubblici funzionari dello stesso tipo dei pubblici funzionari che avranno ampi poteri con il trattato di Lisbona. Ora si trova che con il famigerato articolo 24 del trattato fra Italia e Francia, mentre i pubblici funzionari accordano a sè stessi il diritto di non essere colpiti dalla doppia imposizione, considerano che i servi della gleba che hanno lavorato nel privato possano essere corvéables a volonté e dunque subire pienamente la doppia imposizione. Fino a ieri, almeno nelle dichiarazioni programmatiche, la comunità europea prescriveva agli Stati di non imporre doppiamente i cittadini europei; mentre ora, col trattato di Lisbona, tutte queste prescrizioni sono sparite, il che vuol dire che con questo trattato la doppia imposizione dei servi della gleba che hanno lavorato o lavorano nel privato diventa possibile e perfettamente legale.
la Volpe
Nov 03, 2009 @ 21:37:39
Egregio dott.Vulpio,
segnalo alla sua attenzione anche il caso dei numerosi “suicidi” in carcere, segnatamente quello di Niki Aprile Gatti (http://nikiaprilegatti.blogspot.com). Anche questi casi vanno assolutamente inclusi in questo elenco, dato che vi è il sospetto che si tratti di omicidi mascherati da suicidi.
Spero che qualcuno del vostro interessante giornale possa occuparsi di queste vicende.
Cordiali saluti
la Volpe
Anna Maria
Nov 04, 2009 @ 02:29:29
Grazie… chiederemo a tutti i parlamentari europei di cancellare la “licenza di uccidere” contenuta nel Trattato di Lisbona!!!!!!!!
Giordano
Nov 05, 2009 @ 18:36:59
I parlamentari europei non possono nulla, se non indicare al Consiglio e alla Commissione (loro promulgano, approvano, ratificano e nei casi segnalati abrogano le leggi da loro emanate) di essere contrari secondo un iter tanto lungo, quanto tortuoso e, oserei dire, blindato.
Da notare che Consiglio e Commissione non sono eletti da noi, ma secondo logiche politiche assolutamente impermeabili alla vox populi.
Per approfondimenti a riguardo: http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=139
Riccardo
Nov 04, 2009 @ 02:33:32
Inquietante. Speriamo che nessuna testa calda delle nostre forze di polizia legga il tuo articolo, altrimenti visto come sono bravi ad appigliarsi ai cavilli per farla franca non si lascerebbero scappare l’ occasione… Ma la nostra Costituzione italiana che valore avrà rispetto al trattato di Lisbona?
Sul trattato di Lisbona è clamoroso come non ci sia stato praticamente nessun approfondimento giornalistico (almeno in Italia, ma anche gli altri giornali europei hanno latitato, dei tg non ne parliamo) degno di nota; dopotutto tratta materie che regoleranno la nostra vita per i prossimi decenni, fin nei più piccoli dettagli. Va bene che è illeggibile da quanto è scritto in burocratese, però le uniche analisi significative, come quella di Vulpio, sono opera di singoli giornalisti, fuori dai media mainstream. Sembra che gli unici entusiasti siano gli USA che volevano un interlocutore unico (economico, politico e militare) europeo, semplificando la diplomazia. A discapito della democrazia…
Da approfondire anche il tema della guerra, perchè così come affrontato nel trattato prevede una crescente militarizzazione dell’ Europa, intesa come struttura unica militare, che come è noto non ha un esercito comune al di fuori dell’ alleanza atlantica, con conseguenti aumenti della spesa militare di ogni singolo paese membro (si stima per quanto riguarda l’ Italia una spesa pari a 23,5 miliardi di euro nel 2010). Non è noto invece come il trattato preveda alleanze in future “missioni di pace”, e a chi spetti stipularle e in nome di chi (accresciuto potere del Consiglio Europeo a discapito dei parlamenti nazionali ed europeo).
Itsas
Nov 04, 2009 @ 03:25:14
Un articolo che ti fa rabbrividire…
in pratica, visto che partecipiamo ad azioni di guerra, già potrebbe questa essere considerata “una minaccia di guerra” e quindi venire applicato l’art. 2 del prot. 6 di cui si parla!
Ma in pratica che cosa è successo? Che il trattato di lisbona è un copia-incolla di quanto scritto 60 anni fa?
Giulia
Nov 04, 2009 @ 07:37:51
si scrive a tutti i parlamentari? un po’ complicato. 0 si possono avere gli indirizzi di quelli che si occupano della questione specifica? Auguri e buon lavoro. Giulia
Stefano Cucchi, la licenza di uccidere e il Trattato di Lisbona | Libera! Libera!
Nov 04, 2009 @ 09:38:26
ce
Nov 04, 2009 @ 10:18:22
Caro Carlo, la tua opera di informazione sulle morti in carcere, uno dei tanti scandali silenziosi di questo paese, è encomiabile. Purtroppo la parte sulla CEDU ha come effetto una completa disinformazione. La giurisprudenza della Corte di Strasburgo (che interpreta e applica la Convenzione) va nel senso diametralmente opposto a quello che tu sostieni. Mi aspetto una rettifica. Contattami pure per maggiori informazioni!
Raffaele
Nov 04, 2009 @ 10:25:54
La chiesa con la sua continua ingerenza sulla politica, pronta a difendere la vita vegetale delle persone, perchè tace su questi terribili eventi??
Marco Poletto
Nov 04, 2009 @ 15:17:55
Probabilmente in moti ti avvicineranno per dirti che in realtà non è così, proponendoti mille ragionamenti… ma sono tutte balle, che vengono spazxzate via da una semplice questione: quelle parole sono un’onta per la nascente Europa, solo per il fatto di essere scritte. E solo per il fatto di essere scritte merriterebbero di essere cancellate subito. Infine il rischio reale è che qualche “Ghedini europeo” usi quegli articoli come leva per ottenere effetti disastrosi sulla legislazione europea.
Silvia
Nov 04, 2009 @ 17:40:56
La CEDU è stata negli anni integrata e modificata da 14 Protocolli aggiuntivi. Tra questi il Protocollo XIII (entrato in vigore il 1º luglio 2003) prevede l’abolizione della pena di morte in ogni circostanza).
Riporto i primi 3 articoli:
Articolo 1 – Abolizione della pena di morte
La pena di morte è abolita. Nessuno può essere condannato a tale pena né giustiziato.
Articolo 2 – Divieto di deroghe
Nessuna deroga è autorizzata alle norme del presente Protocollo ai sensi dell’articolo 15 della Convenzione.
Articolo 3 – Divieto di riserve
Nessuna riserva è ammessa alle norme del presente Protocollo ai sensi dell’articolo 57 della Convenzione.
carlo vulpio
Nov 04, 2009 @ 18:52:28
Brava Silvia. E’ vero ciò che scrivi.
Peccato però che non tutti gli Stati membri dell’Unione Europea hanno ratificato questo protocollo n.13.
Questo significa che il testo del Trattato di Lisbona è rimasto fermo al “memorandum esplicativo” del protocollo 6…
Come diceva quel tale, le parole (e i protocolli, e il loro avvenuto o mancato inserimento) sono importanti. Molto importanti.
caesare
Nov 05, 2009 @ 21:01:21
Non penso sia assolutamente corretto quanto da te sostenuto, Carlo.
Il protocollo 13, a prescindere dal Trattato di Lisbona, è vincolante per gli Stati che lo hanno firmato. Per quegli stati europei per i quali il protocollo 13 non è entrato in vigore (Lituania, Polonia e Spagna), perché non l’hanno firmato, vale comunque la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea. Infatti quest’ultima all’articolo 52 comma 3, così recita:
“Laddove la presente Carta contenga diritti corrispondenti a quelli garantiti dalla convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, il significato e la portata degli stessi sono uguali a quelli conferiti dalla suddetta convenzione.
La presente disposizione non preclude che il diritto dell’Unione conceda una protezione più estesa.”
Sollecito l’attenzione su l’ultima frase che ho staccato dal corpo del comma 3. La proposizione normativa indica che qualora il diritto dell’Unione conceda una protezione più estesa ai diritti civili, sociali ecc. ecc. quest’ultimo prevale sulla CEDU.
Ma cosa dice la “Carta” su diritto alla vita e pena di morte? Andiamo all’articolo 2 della stessa:
Articolo 2 “Diritto alla vita”
1. Ogni individuo ha diritto alla vita.
2. Nessuno può essere condannato alla pena di morte, né giustiziato.
Punto. Non c’è sommossa, tempo di guerra, carestie e catastrofi cantanti che tengano. Chi firma il Trattato si trova senza pena di morta e senza possibilità di uccidere a suon di botte nessuno. Parché il Trattato non lo permette. Come peraltro neanche la CEDU che è stata emendata dal Protocollo 13. Il problema a questo punto non è più della CEDU, ma degli Stati che ancora non hanno ratificato la CEDU. E non è neanche problema del il Trattato di Lisbona, poiché l’artico 6 comma 1 del TUE così recita:
“Articolo 6
L’Unione riconosce i diritti, le libertà e i principi sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea del 7 dicembre 2000, adattata (errore nel testo consolidato ndr) il 12 dicembre 2007 a Strasburgo, che ha lo stesso valore giuridico dei trattati.”
La carta ha lo stesso valore giuridico dei trattati. Anche la Lituania, la Polonia e la Spagna non potranno ammazzare nessuno, nè in tempo di pace, nè di guerra, nè mai. Perchè anche se a loro non si applica il protocollo 13, si deve applicare il Trattato di Lisbona e quindi la Carta dei diritti fondamentale dell’UE
Vorrei quindi tranquillizzare i tuoi lettori che magari si sono allarmati: nessuno verrà ad ammazzarvi di botte per il trattato, però state alla larga dalle forze dell’ordine italiane, a quelle non importa la Carta dei diritti fondamentali dell’UE, importa che si meni.
Ada Innani
Nov 04, 2009 @ 21:10:57
La Corte europea ha più volte avuto occasione di pronunciarsi sull’art. 2 CEDU ed ha scelto di interpretare le eccezioni previste dal secondo comma in modo restrittivo. E’ vero che l’art. 2 non vieta la pena di morte, ma la moratoria della pena di morte è un requisito necessario per divenire membri del Consiglio d’Europa. La Corte europea, poi, in diversi casi ha qualificato la pena di morte come pena disumana e degradante, e dunque contraria alll’art. 3 CEDU. In ogni caso, l’Italia ha ratificato il Protocollo n. 13 e anche se non l’avesse fatto la pena di morte è vietata da un principio fondamentale della nostra Costituzione, che prevale tanto sulla CEDU che sul Trattato di Lisbona. Perchè agitarsi?
Riccardo
Nov 10, 2009 @ 21:49:26
Ciao, confermi quindi che la nostra carta costituzionale prevale giuridicamente sulle norme contenute nel trattato di Lisbona?
grazie
Fernand Berbert
Nov 04, 2009 @ 21:31:28
Ma che c´entra il trattato di Lisboa in questi casi, putroppo tragice?
Casi come questa succendono purtroppo tragicamente ogni giorno in tutto l´mondo e non solo in Italia ma anche in paesi dove non ce il trattato di Lisboa.
Le cause in ogni modo diversi da caso su caso, ma itrattati di Lisboa non c´entrano davero.
Silvia
Nov 05, 2009 @ 10:38:33
Caro Carlo, il protocollo 13 ad oggi è stato ratificato da 41 paesi e il protocollo stetto prevede che
Articolo 7 – Entrata in vigore
1. Il presente Protocollo entrerà in vigore il primo giorno del mese successivo alla scadenza di un periodo di tre mesi dopo la data in cui dieci Stati membri del Consiglio d’Europa avranno espresso il loro consenso ad essere vincolati dal presente Protocollo in conformità alle disposizioni del suo articolo 6.
2. Per ogni Stato membro che esprima successivamente il suo consenso ad essere vincolato dal presente Protocollo, quest’ultimo entrerà in vigore il primo giorno del mese successivo alla scadenza di un periodo di tre mesi dopo la data del deposito dello strumento di ratifica, di accettazione o di approvazione.
Ritengo inoltre che tutto questo non abbia nulla a che vedere col trattato di Lisbona, essendo una convenzione in vigore dagli anni 50.
lorenzo
Nov 05, 2009 @ 11:55:12
Penso sarebbe il caso di dare più rilevanza a questo aspetto inquietante del trattato di Lisbona e organizzare una raccolta di firme per poterne effettuare la modifica. Rimane inquietante il fatto che nessuno dei firmatari abbia provveduto in fase di compilazione all’eliminazione di questa barbarie !?!
Paolo Sandro
Nov 05, 2009 @ 17:15:11
Salve a tutti, sono un dottorando di ricerca in diritto europeo dell’Università di Roma Tre, e qualche tempo fa ho scritto un articolo proprio sulla nuova formulazione del TRattato di Lisbona e sulla tutela dei diritti umani in esso. In particolare, mi occupo del rapporto tra Carta dei diritti fondamentali, CEDU, e corte europea dei diritti dell’uomo.
La situazione è più complessa di come è stata presentata in molti degli interventi qui sopra postati (ed è quantomeno azzardato dire che la giurisprudenza della CEDU sul punto è tranquillizzante, non lo è, anzi, ci sono casi in cui la Corte dei diritti dell’uomo ha considerato come ‘sommossa’ (‘riot’) un gruppo di persone che lanciavano sassi contro dei militari; oppure ha considerato che la privazione della vita durante operazioni di polizia può essere anche causata volontariamente..) e nell’articolo, che a breve uscirà in versione cartacea sulla Rivista Italiana di Diritto pubblico Comunitario cerco di spiegare quali sono i problemi e quali le soluzioni possibili…
l’articolo è disponibile all’indirizzo
http://www.europeanrights.eu/index.php?funzione=S&op=5&id=300
cordiali saluti
Paolo
Annalisa
Nov 05, 2009 @ 17:59:12
Caro Carlo, leggo il tuo articolo ed i commenti e mi vengono alcuni dubbi.
1. LA CEDU è in vigore dal 1953. Perciò perché ci si pone soltanto adesso il problema delle norme contenute nella Carta, che erano già vincolanti prima del Trattato di Lisbona per gli stati che vi hanno aderito, tra cui l’Italia?
2. Il 13° protocollo, che qualcuno ha già citato, è effettivamente entrato in vigore, perché il vincolo posto riguardava la ratifica di almeno 10 stati e ne ha ottenute 41. Perciò dovrebbe aver emendato l’articolo 2 della CEDU abolendo così la pena di morte in tempo di pace e di guerra. Facendo qualche ricerca ho verificato che tale protocollo va a modificare la convenzione (CEDU) abolendo il secondo comma dell’art 2 della Convenzione (Nessuno può essere intenzionalmente privato della vita, salvo che in esecuzione di una sentenza capitale pronunciata da un tribunale, nei casi in cui il delitto sia punito dalla legge con tale pena.). Vedi il link:
http://conventions.coe.int/treaty/en/reports/html/187.htmE questa modifica è applicata a tutti gli stati che hanno ratificato questo protocollo.
3. In ogni caso, se questo non fosse vero, cioè se mi sbagliassi, dovremmo prendercela con la CEDU e non col trattato di Lisbona.
Non pensi?
Giordano
Nov 05, 2009 @ 19:04:43
Nel 1 punto, quando parla di norme già vincolanti dal 1953 sbaglia. Perchè quelle norme, almeno per il caso italiano, erano vincolanti solo nel caso in cui la loro natura non fosse contrastante con la natura delle nostra Costituzione.
In parole povere, essendo in Italia la pena di morte abrogata da Costituzione, quanto previsto dalla CEDU, secondo quanto riportato e disaminato anche al seguente link
http://www.cortieuropee.unito.it/wp-content/uploads/…/cedu-e-italia.doc
“In una prospettiva verticale[…] la normativa di adattamento alla CEDU […]non viene elevata allo stesso rango delle norme costituzionali.
In linea orizzontale, invece, si sollecita un previo bilanciamento fra obblighi derivanti dalla CEDU e interessi costituzionalmente tutelati[…]”
Mentre il Trattato di Lisbona, per la sua natura di Costituzione Europea, e secondo quanto riporta lo stesso, è vincolante, quindi, in caso di norme contrastanti su stessa disciplina, prevalente.
Annalisa
Nov 05, 2009 @ 20:21:48
E’ giusto quello che dici, ma il punto che il mio commento vuole affrontare riguarda l’entrata in vigore del protocollo 13, che è avvenuta in quanto 41 Stati hanno ratificato il protocollo, che ha abolito di diritto la pena di morte in tempo di pace e di guerra emendando l’articolo 2 della CEDU, per i 41 stati. Su questo punto di diritto vorrei una risposta visto che Carlo ha scritto in un commento precedente che il testo del Trattato di Lisbona è rimasto fermo al “memorandum esplicativo” del protocollo 6. Su quale base lo dice?
Annalisa
Nov 05, 2009 @ 20:24:04
Giordano, potrei conoscere la base giuridica sulla quale sostieni che la costituzione è cedevole in relazione al Trattato di lisbona?
Giordano
Nov 27, 2009 @ 11:38:34
Ti rispondo solo ora -e me ne scuso- perchè non ho più visitato questa pagina per molto tempo.
Le basi su cui dico che la nostra Costituzione, come quelle di tutti gli Stati europei che ratificheranno il TdL, sono contenute nello stesso Trattato ed esplicate, da parte tedesca, anche in questo articolo http://ec.europa.eu/news/eu_explained/091003_1_it.htm.
Annalisa
Nov 05, 2009 @ 18:00:09
scusate, rimando il link corretto.
http://conventions.coe.int/treaty/en/reports/html/187.htm
Silvia
Nov 05, 2009 @ 22:32:23
che dio ce la mandi buona..
Annalisa
Nov 06, 2009 @ 10:22:24
Ti sarei grata di avere una risposta. Grazie.
Alessandro
Nov 06, 2009 @ 17:15:16
Caro Vulpio, senza entrare nel merito delle norme citate nell’articolo vorrei farle notare che è assolutamente fuori luogo il richiamo all’Unione Europea ed al Trattato di Lisbona. E’ vero che con l’entrata in vigore del Trattato verrà recepita la CEDU, ma l’Italia è già vincolata a rispettare le norme di tale Convenzione poichè l’ha ratificata da parecchi anni. Indipendentemente dal Trattato di Lisbona, già adesso la CEDU produce effetti nel nostro ordinamento e può essere anche parametro nei giudizi di legittimità costituzionale. Quindi non vedo per quale motivo chiamare in causa Lisbona; in Italia questa Convenzione produce già effetti dal 1953!
calogero parlapiano
Nov 06, 2009 @ 21:51:52
sempre lucido e puntuale nelle tue analisi. è un piacere rileggerti. un grosso saluto da sciacca. ciao
Alessandro
Nov 09, 2009 @ 23:07:45
Esatto, metto anche un pò di spam sul trattato e siamo apposto con la coscienza 😉
http://www.thereallife.it/wp/index.php/2009/10/22/il-trattato-dei-banchieri/
JusPrimaeNoctis
Nov 10, 2009 @ 04:20:06
La legge n. 49 del 2006 recante la modifica al Testo unico sugli stupefacenti contenente, in particolare, l’abolizione della distinzione tra droghe leggere e pesanti (cosiddetta legge Fini-Giovanardi) è stata portata in Parlamento dal premiato duo GIOVANARDI-FINI.
Giovanardi l’abbiamo sentito oggi.
Nel frattempo Fini incontrava alla Camera i genitori di Cucchi e rilasciava la seguente dichiarazione: “ll Presidente, nell’esprimere solidarietà e vicinanza ai familiari, ha auspicato che sulla vicenda, sulla quale non può cadere il silenzio, possa essere fatta al più presto piena luce, con l’accertamento di EVENTUALI responsabilità”. (fonte http://nuovo.camera.it/82).
L’uso di “eventuali” sta a significare che prende in considerazione la possibilità che Cucchi si sia massacrato da solo…
robertino89
Nov 11, 2009 @ 19:11:49
E dopo lo splendido articolo su Toxic Taranto, finalmente qualcosa che riguarda un’altra questione gravissima: il Trattato di Lisbona. Grande Carlo! Ma perchè nessuno ne parla? Possibile che abbiano tutti paura? Perchè nessuno parla di Signoraggio Bancario? E cosa pensi dell’11 settembre? Attacco terroristico o inganno globale? Per fortuna ci sei tu che parli di cose importanti; spero avrai modo di rispondere alle mie non poche domande.
alexandre
Dic 15, 2009 @ 13:03:41
Ne ho parlato nel modo più semplice possibile, in modo che tutti potessero capire, qualche giorno fa nel mio blog.
“nostradamus.ilcannocchiale.it”
nello stesso blog ho trattato anche un altro tema che interessa tutti: la privatizzazione dell’acqua.
Che centra il trattato di Lisbona con Stefano Cucchi? « veronicaG
Nov 13, 2009 @ 15:24:21
stefano
Nov 17, 2009 @ 15:35:11
Condivido pienamente e mi complimento per lo splendido articolo.
Cosa possiamo fare perchè simili atrocità non si verifichino più e laddove accadano si applichino pene esemplari, visto che chi commette questi reati è proprio colui che è pagato per difenderci e giura la sua fedeltà allo Stato ed alle sue leggi ?
Grazie ed ancora complimenti
Stefano
Privatizzazione dell’acqua « Sostenibilità Decrescita e democrazia
Nov 21, 2009 @ 17:54:49
DIEGO
Nov 24, 2009 @ 13:18:47
DOTT. CARLO VULPIO, mi voglio complimentare con lei x il coraggio ke ha avuto ,magari ce ne fossero altri come lei, si sono daccordo pure io questa legge si deve cancellare,. ho scritto altri commenti delle violenze che ho subito da parte dalle forze dell’ordine, ke si trovano in altre pagine di questo sito e vorrei ke qualcuno mi rispondesse, sono veramente disgustato, avere paura di quelli ke ci devono proteggere ,l’ho riscrivo, sono vicino alle famiglie cucchi, aldrovan ,lonzi romeo, e a tutti quelli ke hanno perso un figlio ho un parente x le violenxe subite dalle forze dell’ordine LA LEGGE E UGUALE X TUTTI ,MA NN TUTTI SIAMO UGUALE DIFRONTE ALLA LEGGE io sono di REGGIO. CAL. KE si parla della calabria come se fosse solo terra di ndrangheta e terra di nessuno ,in calabria c’e’ gente onesta e gente disonesta, d’altronde pure nelle forze dell’ordine e uguale.
nero
Apr 12, 2011 @ 15:41:16